Comunali, 20 mila assenze in un anno

Escluse le ferie, nel 2016 ogni dipendente è stato a casa per altri venti giorni. I mesi più gettonati: agosto e settembre


di Davide Pasquali


BOLZANO. Tolte le ferie - 30 giorni all’anno per chi ne lavora 5 a settimana, 36 per chi ne lavora 6 - in media ogni dipendente del Comune di Bolzano nel 2016 si è assentato dal lavoro per 19,6 giorni. In totale, fra assenze per malattia e per altri svariati motivi, i nemmeno mille dipendenti municipali in un solo anno sono stati a casa la bellezza di 19.644 giorni. Con ogni probabilità, nel settore privato questi numeri non si replicano e non sarebbero probabilmente apprezzati; nel pubblico, invece, accade; o meglio: accadeva, continua a accadere. La questione è delicata e si presta con facilità a banalizzazioni, in attacco ma anche in difesa. Quindi, in questa sede ci si limita a riportare una rielaborazione annuale ragionata dei dati mensili raccolti dal municipio e pubblicati per trasparenza sul sito web istituzionale.

I dati più vecchi risalgono al 2012. In quell’anno, 9.422 assenze per malattia e 10.872 per altri motivi. Gli altri motivi citati dal prontuario del Comune a uso dei dipendenti sono millanta, fra i quali - bisogna ammetterlo - diversi serissimi: aspettativa per motivi personali, familiari, di studio; assemblea sindacale; congedi straordinari per matrimonio, esami e prove di concorso, donazione di sangue, decesso di parenti; esercizio di doveri civici (teste in procedimenti giudiziari e simili); tutela di persone disabili; visite mediche eccetera.

In totale, nel 2012 si erano registrati 20.294 giorni di assenza, per una media pro capite di 20,32 giorni. La media pro capite, per capire come stiano esattamente le cose, in questo caso è assolutamente indispensabile, perché ogni mese il numero dei dipendenti municipali fluttua, a volte sensibilmente (si attesta in media attorno alle mille unità). Nel 2013, le assenze per malattia hanno superato le 10 mila unità, idem per quanto riguarda i giorni di assenza per altri motivi. Totale oltre i 21 mila giorni, con una media di 20,77 giorni di assenza a testa. Nel 2014 si è scesi a 18.624 assenze totali (in media 18,40 giorni pro capite). Nel 2015 si è saliti anche se davvero di poco: 18.678 (sono 18,48 pro capite). Nel 2016 si è di nuovo saliti, con i giorni di malattia riesplosi sopra quota 10 mila. In totale, 19.644 giorni di assenza che, calibrati con la media mensile dei dipendenti, porta a 19,6 i giorni di assenza media annua pro capite.

Piuttosto singolare la suddivisione per mese. Nel senso che ci sarebbe da attendersi un picco di assenze nei mesi freddi, quelli dei malanni di stagione. E invece no. Il mese in cui, per i più svariati motivi, ci si assenta maggiormente è settembre, che nel 2016 ha superato le 1.800 giornate. A seguire c’è agosto, con 1.775. Dicembre è solo al settimo posto, febbraio al sesto. Gennaio, clou dell’influenza, è solo all’undicesimo posto, con 1.497 giorni di assenza totali. Questo nel 2016, perché nel gennaio 2017 i 989 comunali si sono assentati di più: 1.095 giorni di malattia più altri 695 per altri motivi. In media, 1,81 a testa.

Tutto ciò, come detto, ferie escluse. Facendo il conto della serva: una media di 20 assenze, più almeno 30 o 36 di ferie, fanno 50-56 giorni l’anno. Ossia, almeno dieci settimane. Il tutto senza citare il part time, cui in Comune si fa spesso ricorso.

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