Condanne erariali, si paga di più 

Corte dei Conti. Ieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario la procuratrice contabile Morgante ha ricordato i risultati ottenuti in due anni  Nel 2018 le sentenze di condanna hanno accolto il 90 per cento delle somme risarcitorie per danno erariale. Nel 2015 si era al 31 per cento


MARIO BERTOLDI


BOLZANO. Il 2018 è stato un anno in cui l’azione della Procura contabile si è dimostrata particolarmente attenta ed efficace nel perseguire presunti danni erariali. Con un particolare significativo: nei procedimenti in cui la Corte ha ritenuto fondata la richiesta risarcitoria, la quantificazione del danno da parte della Procura si è rivelata adeguata ed equilibrata. E’ quanto si desume dalla verifica annuale dei danni liquidati in primo grado dalla Corte dei Conti di Bolzano a fronte delle richieste avanzate. Ebbene, nel 2018 - a due anni dall’insediamento della nuova procuratrice Daniela Morgante - le condanne disposte dalla Corte hanno accolto l’89,92 per cento delle richieste risarcitorie avanzate. E’ un dato particolarmente importante perchè significa che le indagini disposte dalla Procura contabile sono state condotte con assoluta professionalità e cognizione di causa. Dal 2011 ad oggi non si era mai raggiunto un dato simile.

L’anno scorso invece a fronte di danni contestati per 1 milione e 463 mila euro la Corte ne ha liquidati in sentenza 1 milione e 315 mila euro, pari praticamente al 90 per cento. Un dato clamoroso se si pensa, ad esempio, che nel 2015 vennero riconosciti in sentenza danni per appena il 31,99 per cento delle richieste e nel 2012 addirittura solo il 19,98 per cento. Nel corso della sua relazione, la procuratrice contabile Morgante ha parlato di «prezioso potenziamento degli strumenti di indagine grazie alla digitalizzazione» anche in considerazione della collaborazione con la magistratura ordinaria e dell’apporto delle Forze dell’ordine, in particolare della Guardia di Finanza.

La mole di lavoro.

Gli ottimi risultati ottenuti nel 2018 sono confermati anche dalla mole di lavoro portata a termine in 12 mesi con la chiusura di ben 586 fascicoli istruttori, 36 dei quali sfociati in inviti a dedurre e 30 in citazioni a giudizio. Tra i procedimenti considerati significativi, ieri nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario, sono stati citati anche quelli avviati nei confronti dei gruppi consiliari in Provincia accusati di aver utilizzato le risorse pubbliche a disposizione secondo criteri e modalità non corretti per carenza della documentazione giustificativa. I procedimenti sono pendenti e la Corte - sul punto - deve comunque ancora esprimersi. La procuratrice ha rivelato nella sua relazione che alcuni dei consiglieri finiti sotto indagine hanno preferito evitare il contenzioso processuale e hanno deciso di procedere al pagamento spontaneo degli importi contestati. Altro settore di intervento è stato quello degli incarichi esterni assunti da dipendenti pubblici senza la necessaria autorizzazione nonchè quello legato al conferimento di incarichi esterni pur in presenza di analoghe professionalità in organico, oppure a soggetti non muniti di laurea o adeguati titoli professionali. E’ poi riemerso un tema già trattato anche lo scorso anno e in relazione al quale si è ancora in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale in relazione alla dubbia legittimità sullo stanziamento di considerevoli somme di denaro erogate annualmente in favore di personale provinciale a titolo di indennità di funzione o di coordinamento, benchè il personale beneficiario risulti privo del relativo incarico dirigenziale. L’udienza al riguardo davanti alla Corte Costituzionale non è stata ancora fissata. Di conseguenza anche per il 2018 (in relazione all’anno precedente) le sezioni riunite per la Regione Trentino-Alto Adige (composte dai magistrati delle sezioni di controllo di Trento e Bolzano) hanno parificato il rendiconto generale della Provincia di Bolzano per l'esercizio 2017 con esclusione di alcune poste del bilancio riguardanti la gestione del personale e, in particolare, come detto,il pagamento delle indennità di funzione e di coordinamento a funzionari provinciali senza incarico direttivo. lo ha sottolineato il presidente della sezione controllo Josef Hermann Rössler.













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