La nuova iniziativa è stata coordinata dal gruppo di lavoro per il nuovo comitato di quartiere “Maia”

Contro gli schiamazzi 240 firme

Petizione dei residenti di via Armonia consegnata al difensore civico e al sindaco


Simone Facchini


 MERANO. Un messaggio di "sos" lanciato al difensore civico, sotto forma di petizione sostenuta da 238 firme cariche di esasperazione. Una lunga lista di nomi e cognomi di campanelli di via Armonia, via Magazzini e paraggi che per l'ennesima volta denunciano il degrado, i vandalismi, le intemperanze, anche le intimidazioni, perpetrate da giovani - e a volte giovanissimi - che in quelle zone si radunano per consumare le loro notti brave eccitate dal consumo di bevande alcoliche. L'elenco di sottoscrizioni è stato consegnato in Comune e alle forze dell'ordine, tutti ampiamente a conoscenza della situazione, e ieri mattina, infine, al difensore civico. Al quale il mittente della lettera, il gruppo di lavoro per la formazione del comitato di quartiere "Maia" (rappresentante una buona fetta di Maia Bassa) fa appello per accompagnare i firmatari nella tutela dei loro diritti.  Le vicende sono ormai note, cronaca di baldorie notturne da una parte e di notti insonni dall'altra. Ma nelle due pagine della petizione emergono alcuni punti che, pur senza cancellare gli addebiti nei confronti del Pub 1, fonte originaria del problema, individuerebbe delle corresponsabilità. La lettera fa infatti espressa menzione anche dell'Art Cafè di via Matteotti, e del negozio di alimentati di fronte al camping, aperto fino a tarda sera, dove i ragazzi si approvigionerebbero di bottiglie di alcolici.  Finora le istituzioni hanno provato a tamponare l'emergenza, senza risultati di rilievo. La licenza del Pub 1 è a rischio sospensione. Le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli, negli ultimi mesi sono state elevate un centinaio di sanzioni e una ventina di giovani in evidente stato di ebbrezza sono stati accompagnati al comando per essere consegnati ai genitori. Ma i rimedi non bastano per arginare le intemperanze - e c'è addirittura chi vorrebbe traslocare - così come non bastano ai residenti le assicurazioni delle istituzioni, o gli interventi sul campo rivelatisi di debole efficacia. Viene lamentato un vero e proprio problema sociale e sono invocate misure drastiche, sul modello Bressanone dove il sindaco ha emanato severe norme antialcol. Basterebbero?  

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità