BOLZANO

Corso Libertà, multe e controlli contro la movida 

Divertimento e regole. La polizia municipale ha elevato una contravvenzione di 206 euro al titolare del Fantasy Lounge per la musica dopo le 21. Verifiche in altri sei locali. Il centralino dei vigili tempestato dalle proteste dei residenti


Antonella Mattioli


BOLZANO. Duecentosei euro. È la contravvenzione, elevata dai vigili urbani, ai gestori del Fantasy Lounge di corso Libertà, la sera del 12 giugno. Motivo? «Noi possiamo fare musica all’esterno con le casse fino alle 21. Il controllo è arrivato alle 22.10. Avevamo sforato di 70 minuti e quindi la contravvenzione era inevitabile». Non fa polemiche, non cerca scuse Erion Maloku, 35 anni albanese, che assieme al fratello Besnik da cinque anni gestisce il locale di corso Libertà e il Pepper Lounge di piazza Domenicani, ma la multa riaccende, come ogni estate, la discussione sulla movida bolzanina.

I gestori dei locali e chi li frequenta vorrebbero che le serate fossero animate dalla musica. Ad alto volume e “sparata” dalle casse in modo da sentirla stando seduti comodamente all’esterno. I residenti esasperati però bombardano i centralini di vigili urbani, polizia, carabinieri.

«È stato così anche la sera del 12 giugno - dice il sindaco Renzo Caramaschi -: sono arrivate una serie di lamentele e i vigili urbani hanno effettuato 6-7 controlli in altrettanti locali. L’unica multa è quella elevata al “Fantasy”. Da quanto risulta a me, perché non avevano l’autorizzazione per una cassa messa all’esterno. Purtroppo non è facile conciliare le diverse esigenze. Del resto io posso capire che i residenti rivendichino il diritto al riposo. D’estate il caldo ti obbliga a dormire con le finestre aperte, ma se c’è la musica, non si riesce a chiudere occhio. Anche perché quando finisce la musica, gli avventori restano in strada a chiacchierare».

Erion Maloku capisce ma non condivide: «In corso Libertà si può fare musica con le casse all’esterno solo fino alle 21; solo per due serate al mese si può chiedere il permesso per arrivare fino alle 22.30. È troppo poco. I clienti, in estate, alle nove di sera cominciano ad uscire di casa. Ed è l’ora in cui noi di corso Libertà dobbiamo invece spegnere, mentre in piazza Domenicani, dove abbiamo l’altro locale, si può andare avanti tutte le sere fino alle 22. Con queste limitazioni è davvero difficile resistere. Anche perché le spese sono tante: siamo partiti con due dipendenti e adesso ne abbiamo diciotto. Solo per l’occupazione del suolo pubblico in corso Libertà paghiamo seimila euro all’anno. Abbiamo bisogno di lavorare e l’estate è il momento migliore, perché la gente ha voglia di uscire e divertirsi. Ma se bisogna spegnere la musica alle 21 è un mortorio e i clienti vanno altrove. Almeno in estate si potrebbe consentire un’estensione dell’orario fino alle 22-22.30».













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