Crescono le richieste di prime case, il mercato respira

A pesare è anche il cambiamento delle norme provinciali E sono di più coloro che vendono la seconda abitazione


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Mercato immobiliare di nuovo in movimento negli ultimi mesi a Bressanone, a Varna e, in generale, nell'intero territorio della valle d'Isarco, dopo l’annuncio da parte della Provincia sul calo dei contributi per la prima casa previsti per il mese prossimo. Questa mossa ha causato un'improvviso movimento delle compravendite, che hanno portato molti proprietari a “sbarazzarsi” di abitazioni ormai non più utilizzate.

A spiegare nel dettaglio la situazione è Maximilian Schenk, del gruppo immobiliare “Ruth” di Varna, che racconta come questo sia forse il momento migliore per scegliere di compiere il “grande passo” e “buttarsi” sull'acquisto di una casa.

“Per il mese di maggio è previsto il cambiamento della legge provinciale che elargisce i contributi per le prime case, di conseguenza - conferma Schenk - abbiamo avuto negli ultimi mesi un’impennata di compravendite nella nostra valle, compravendite relative in particolare alle prime case. C'è da dire che, soprattutto le giovani coppie e le giovani famiglie, puntano più sul nuovo o sul semi-nuovo, in quanto garantisce uno standard abitativo più alto oltre ad assicurare un risparmio energetico notevole”.

“Sono sempre di meno coloro che invece acquistano vecchi locali per poi ristrutturarli completamente - prosegue Schenk - anche se in questo senso gli incentivi sono ancora molto incoraggianti”.

A oggi, i prezzi degli appartamenti usati a Bressanone e Varna non sono aumentati: chi vuole vendere, al contrario, è costretto ad abbassare il prezzo. Da non dimenticare poi che molti di coloro che possiedono immobili qui ma risiedono fuori dalla nostra provincia, schiacciati dalla pressione fiscale, stanno cercando di vendere la seconda casa in montagna per evitare la tassa sull'Imu.

Per quello che concerne i negozi, anche qui stiamo assistendo ad un lento ma inevitabile cambiamento in valle. Chiudono sempre più gli esercizi commerciali a Chiusa, Bressanone e Vipiteno, per concentrarsi nei grandi centri come Bolzano. Una situazione difficile, che riflette una tendenza generale, per cui le botteghe soffrono crisi e concorrenza nei centri periferici e cercano di sopravvivere concentrandosi nei capoluoghi e nelle città.

Ma veniamo ai prezzi veri e propri e a quello che si andrebbe a spendere mediamente per l'acquisto di un bilocale medio degli anni Settanta: oggi, per 40 metri quadrati netti, nella cittadina vescovile si arriva anche a 200 mila per un usato, mentre si risparmiano quasi 50 mila euro per lo stesso locale con le medesime caratteristiche nel paese di Varna.

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