Da Bolzano partirono 13 trasporti per i campi di concentramento e di sterminio

Prima del 1943, l’area a cui si accede dal passaggio della Memoria era occupata da capannoni e magazzini. Con l’avanzare delle truppe americane, però, la Wehrmacht decise di sgomberare il campo di...



Prima del 1943, l’area a cui si accede dal passaggio della Memoria era occupata da capannoni e magazzini. Con l’avanzare delle truppe americane, però, la Wehrmacht decise di sgomberare il campo di Fossoli, vicino a Modena, e di trasferire il lager a Bolzano. Furono 13 i trasporti partiti da qui, di cui due per Ravensbrück, tre per Flossenburg, due per Dachau, cinque per Mauthausen e uno per Auschwitz, e 11.116 i prigionieri di cui si ha documentazione - anche se testimonianze attestano che moltissimi non venivano registrati. Questi, in prevalenza prigionieri politici, ma anche sinti, ebrei, omosessuali, Dableiber e familiari di chi era riuscito a nascondersi alle persecuzioni, lavoravano al Virgolo nelle officine di fronte al lager. Il 3 maggio 1945 fu abbandonato dai nazisti, che nella ritirata fecero sparire persone e documenti. Già quell’estate i bambini di Bolzano giocavano nel lager, le cui baracche furono occupate da famiglie ritrovatesi senza una casa dopo la guerra. Del lager oggi è rimasto solo il muro di cinta, cui nel 2003 è stato imposto il vincolo di interesse storico. L’impegno di Caramaschi, ribadito ieri durante la cerimonia, è di installarvi un monumento che rechi i nomi di tutti i prigionieri.













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