Dalla Provincia 2,8 milioni per le auto ecologiche

Il finanziamento triennale è destinato all’Istituto innovazione tecnologiche A Bolzano l’unico centro a livello nazionale per rifornire le prime auto a idrogeno


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Costa di più di una macchina “tradizionale” e in tutt’Italia, al momento, è possibile fare rifornimento solo a Bolzano sud, ciononostante io dico che se nessuno comincia, non si partirà mai. Il suo pregio è tutto ecologico: zero emissioni inquinanti, zero rumore». Michael Brunner, originario di Nova Ponente e consulente dell’Itt (Istituto per innovazioni tecnologiche di via Enrico Mattei) è in attesa della “Mirai”, la prima macchina ad idrogeno della Toyota, lanciata sul mercato nell’autunno 2015: a livello privato è il primo in Alto Adige e probabilmente il primo a livello nazionale a fare una scelta di questo tipo.

Brunner è convinto che l’auto ad idrogeno rappresenti il futuro; ne sono convinte le case automobilistiche che stanno lanciando i primi modelli; ne è convinta la Provincia che sostiene finanziariamente l’Itt attivo nel settore delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile in generale (quindi batteria e cella a combustibile ovvero idrogeno). L’Istituto nel giugno del 2014 ha inaugurato, vicino all’uscita a Bolzano sud dell’A22, il centro idrogeno. Proprio ieri la Provincia ha approvato un finanziamento da due milioni e 865 mila euro in tre anni: una cifra importante coperta in parte - ha spiegato il presidente Kompatscher - con fondi dell’Unione europea che sostiene i progetti di mobilità alternativa.

«Non penso - spiega Thomas Klauser, direttore dell’Itt - che le macchine alimentate ad energia elettrica - fornita dalla batteria o dalle celle a combustibile, ovvero ad idrogeno - sostituiranno le auto a benzina, gasolio, metano, Gpl ma offriranno all’automobilista la possibilità di scegliere il combustibile più adatto alle proprie esigenze. C’è un impegno forte da parte dei nostri soci, Alperia e A22, per creare in Alto Adige un sistema di mobilità sempre più green».

In base ai dati forniti alla prima fiera mondiale dei carburanti alternativi che si è chiusa recentemente a Bologna, l’Italia è al primo posto in Europa per immatricolazioni di auto ecofriendly cioé Gpl, metano, elettriche e ibrida: ciò significa che l’interesse c’è.

Si calcola che in Alto Adige siano in circolazione circa 200 auto elettriche: costano in media di più ma i prezzi del “combustibile” sono irrisori. Il problema è che le batterie hanno un’autonomia limitata intorno ai 200-250 chilometri al massimo e tempi di ricarica lunghi: 1-2 ore che si riducono a 10-15 minuti se si usa la stazione a ricarica super-veloce di ponte Resia.

«Le auto ad idrogeno - spiega Klauser - hanno invece il vantaggio di avere un’autonomia superiore: si arriva fino a 4–500 chilometri. Il problema è che in tutt’Italia c’è un unico centro in cui si può fare rifornimento ed è il nostro a Bolzano sud. Siamo aperti dal lunedì al sabato, perché attualmente serve il personale, ma entro giugno, grazie ad una deroga, avremo anche il self-service 24 ore su 24, per utilizzarlo l’utente dovrà fare un breve corso. Parte dei nuovi finanziamenti serviranno per creare in Alto Adige altre quattro stazioni di rifornimento per l’ idrogeno ».

Attualmente quante sono le auto ad idrogeno in circolazione? «Una dozzina tra A22 e il nostro Istituto che si affittano in genere ad aziende. Il noleggio si aggira sui mille euro al mese. Alle auto si aggiungono i cinque autobus della Sasa. Grazie ai mezzi a idrogeno dal 2014 alla fine del 2015 si è evitata l’emissione di 3.796 chili di ossidi di azoto che sono cancerogeni, di 6,5 chili di particolato molto tossico e di 434 tonnellate di CO2; inoltre, l’inquinamento acustico è stato sensibilmente ridotto».













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