Degrado di piazza Verdi Il Comune allarga le braccia 

Repetto: «Puliamo tutti i giorni ma è difficile gestire 300 senzatetto in città» Il sindaco: «Tocca a Salvini espellere gli irregolari, noi non abbiamo poteri»



BOLZANO. In Comune si sentono stretti tra l'incudine e il martello. Se fanno terra bruciata nei luoghi del degrado (i massi anti accampamenti abusivi sotto i ponti) sono attaccati da sinistra, se chiedono una stretta sui migranti («visto che noi non abbiamo i poteri di espellere"») da destra. Dopo il reportage del giornale sullo stato di un altro quadrante dei "fantasmi", quello a ridosso del nuovo teatro di piazza Verdi, all'assessorato al Sociale allargano le braccia: «È una fatica di Sisifo - dicono- perché quello che facciamo la mattina viene disfatto la sera...». Vogliono significare questo: quasi tutti i giorni viene fatta pulizia tra aiuole e passaggi ma poi arrivano gli invisibili a trovar riparo e a mangiare e il luogo torna impraticabile.

«Tra quelli che ospitiamo in viale Trento, alla Forni, all'ex Lemayr e negli alberghi sono oltre 300 - dice l'assessore Sandro Repetto - i senzatetto che sono a carico del Comune. Tanti dormono lì, tanti altri no. Questi ultimi non possiamo inseguirli o costringerli. E negli angoli nascosti tra via Alto Adige e il teatro sono proprio queste persone a bivaccare la sera e la notte». Ma chi va oltre la mera gestione delle emergenze è il sindaco: «So che in queste ore il ministro Salvini è qui. Bene - polemizza Caramaschi - vorrei ricordare che il responsabile degli Interni e quindi dell'ordine pubblico e anche della gestione dei migranti è lui. Non è più Minniti. Perché nel nostro caso Bolzano è il luogo di ritrovo di persone e stranieri senza permesso che potrebbero essere espulsi domani. Bene: che lo faccia. Siamo ancora qui che aspettiamo». Il sindaco tiene così a ribadire che i poteri del Comune, sul piano della gestione dei flussi migratori, si limita all'assistenza o, al massimo, alla collaborazione in termini di ordine pubblico con le forze di polizia: solo queste ultime possono arrestare ed è la magistratura a proporre l'espulsione. Che tuttavia può avvenire, sul piano del pratico realismo, solo previ accordi coi Paesi d'origine. «Io non chiedo la luna, solo che la legge sia rispettata. Ma se vogliono di più dal Comune non aspetto altro che il governo cambi le leggi e dia più poteri ai sindaci. Con più poteri possiamo agire, senza, possiamo solo guardare». O al massimo, sgomberare i rifiuti. «Al limite - insiste Repetto - chiedere cortesemente ai senza tetto siano essi italiani, comunitari o immigrati stranieri, di seguirci nei centri di accoglienza, accettando così di essere assistiti o curati. Poi, all'opposto, se interveniamo sgomberando i ponti, ci attaccano da sinistra perché siamo troppo decisionisti. Che si mettessero d'accordo». In Comune fanno poi notare che è difficile sgomberare gli anfratti tra via Alto Adige e il parco Cappuccini perché, di giorno, quando anche i vigili si muovono in azioni di deterrenza pochi si mostrano. Affluiscono invece di sera e di notte ed è lì che poi si accumula il degrado che si nota la mattina seguente. «Le soluzioni sono dunque sgomberi forzati - spiega Caramaschi - e le espulsioni, che non toccano a noi. E poi la pulizia continua, ma che resterà fine a se stessa se quelle persone resteranno a Bolzano senza controlli. Chiedo dunque a Salvini o che mi dia più poteri o che finalmente rimandi a casa chi delinque ed è qui senza alcun titolo. È una provocazione? Forse sì. Ma sono stanco di dover rispondere di questioni che tocca ad altri di risolvere alla radice». (p.c.)















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