Dentista “tocca” la paziente, a processo 

Il professionista bolzanino è accusato di violenza sessuale: l’episodio durante una visita. La donna sotto shock


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Anche durante una visita odontoiatrica specializzata, una donna rischia di incappare in risvolti sessuali poco piacevoli. E’ in sintesi la storia di una giovane donna bolzanina (oggi 29enne) che tre anni fa denunciò di aver dovuto sottostare ad un comportamento per lo meno sconveniente da parte del professionista che aveva scelto per cercare una soluzione a problemi mandibolari sempre più fastidiosi. I fatti denunciati risalgono al 3 dicembre 2015 nell’ambulatorio del dentista in questione che ora è sotto processo con l’accusa di violenza sessuale, seppur con l’attenuante del fatto di minore gravità. Va subito sottolineato che il capo d’imputazione risulta anomalo perchè il professionista non è accusato di aver volontariamente avuto un comportamento provocatorio (sessualmente parlando) nei confronti di una propria paziente, ma di non aver saputo impedire che “il proprio pene in erezione toccasse i glutei” della giovane. Il dentista esercita e vive a Bolzano ma ha scelto di affrontare il processo con rito ordinario ritenendo di essere estraneo ad ipotesi di comportamenti scorretti. Secondo il racconto della presunta parte lesa (che si rivolse ad un legale per la denuncia) i fatti sarebbero avvenuti durante un accertamento clinico da parte del dentista sulle possibili cause dei problemi mandibolari con controllo della postura muscolo - scheletrica della spina dorsale. Una verifica clinica durata cinque minuti in occasione della quale fu chiesto alla paziente di scoprire la schiena dagli indumenti e di posizionarsi ad angolo retto. Sarebbe stato in questo frangente che la paziente avrebbe avvertito sui glutei la pressione, a fasi alterne, del membro del dentista, sessualmente eccitato. Nella denuncia la giovane paziente (a cui il dentista iniziò a dare del “tu”) raccontò di essere rimasta “pietrificata e gelata”. La donna ha puntualizzato che il medico le avrebbe fatto presente che solo nella posizione piegata avrebbe potuto verificare gli effetti di una eventuale scoliosi. La paziente ha poi ricordato che mentre era piegata in avanti il medico l’avrebbe toccata rapidamente lungo i fianchi. Poi sarebbe stata invitata ad alzarsi rimanendo difronte al professionista con la maglietta alzata (ma in reggiseno) per circa due minuti. Dopo questa analisi il medico le avrebbe diagnosticato che la spalla destra sarebbe stata più alta di quella sinistra. La donna (che pagò la visita 80 euro) ha raccontato poi di essere uscita dall’ambulatorio dentistico sconvolta e con la chiara sensazione di essere rimasta vittima di un comportamento abusivo raccontando quanto accaduto al proprio compagno e a due amiche.















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