SANITA'

Depressione, in Alto Adige i malati sono più di 25mila

Il primario Pycha: "Purtroppo un terzo dei pazienti preferisce non chiedere aiuto".


di Valeria Frangipane


BOLZANO. In Alto Adige più di venticinquemila persone soffrono di depressione e la nostra provincia è in vetta alle classifiche nazionali per consumo di psicofarmaci. Essere primi nelle classifiche sulla qualità della vita non vuol dire per forza essere felici. Manca la scorza si crolla davanti alle difficoltà e ci si affida alle pillole, il modo apparentemente più facile e veloce per risolvere la questione.
Ed a soffrire sono più le donne degli uomini.
Lo sa molto bene Roger Pycha - primario del servizio psichiatrico dell’ospedale di Brunico - che domani - primo ottobre - “giornata europea della depressione”, parlerà al Teatro Cristallo (ore 20.30) - nella serata organizzata da “Telefono Amico” - di come gestire la malattia. «Un altoatesino su venti è malato di depressione ed uno su cinque rischia di ammalarsi. Purtroppo però un terzo dei depressi non cerca nessun tipo di aiuto, frenato dalla vergogna, dall’incapacità di riconoscere il proprio stato o dalla mancanza di energie. I medici con tutto il loro impegno riescono a diagnosticare e curare appena la metà dei pazienti che si rivolgono loro, e spesso le cure non corrispondono alle linee guida internazionali. Secondo stime, il 40 - 70 % dei suicidi è riconducibile a patologie depressive». Chi soffre di depressione deve sapere che può essere aiutato e curato e che in Alto Adige i servizi funzionano ma bisogna sapere dove ed a chi rivolgersi. Anche per questo il primario di psichiatria di Bressanone - Josef Schwitzer - e Pycha si sono autofinanziati «perchè l’assessorato ci ha detto chiaramente che non aveva soldi» ed hanno fatto stampare a loro spese una brochure che riporta tutte le informazioni del caso. Una rapida occhiata prima di tutto i sintomi. I principali sono senso di abbattimento, ansia, preoccupazione, disperazione, perdita di interesse e piacere nei confronti della vita. C’è anche una riduzione dell’energia, più marcata la mattina mentre si sta meglio verso sera. Possibili che l’ansia si accompagni a sintomi fisici come per esempio mal di testa, dolori alla schiena, formicolio, dolori o insensibilità in altre parti del corpo.
A chi rivolgersi? I medici spiegano che va consultato subito il medico di famiglia. In caso di depressione grave o fantasie suicide la soluzione resta quella dello psichiatra (in questo caso un aiuto concreto può arrivare dai famigliari). Lo psicoterapeuta (psicologo o psichiatra) resta l‘interlocutore più adatto in caso di depressioni di lieve o media entità. I gruppi di auto-aiuto offrono sostegno e condivisione della sofferenza, aiutando a sopportarla meglio.
Come si cura? La combinazione di psicoterapia e farmaci (antidepressivi) permette di curarla bene. «Gli antidepressivi contrariamente a quel che si pensa non producono dipendenza e non alterano la personalità».
Dove andare ? Di notte e durante i fine settimana, in casi di urgenza, al medico di base di turno oppure al Pronto Soccorso degli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone o Brunico. Durante la settimana ai centri di salute mentale. Bolzano -ambulatorio di psichiatria generale al Padiglione W dell’ospedale - tel. 0471 435 146 oppure 0471 435 147; Merano - via Rossini 1 – tel. 0473 263 600; Sinigo Burgraviato - via Nazario Sauro 8 – tel. 0473 247 700; Silandro - via Principale 134 - tel. 0473 736 690; Bressanone - Via Roma 5 – tel. 0472 812 960; Brunico - via Ospedale 4 – tel. 0474 586 340 oppure 0474 586 342.
 













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