Direzione Asl, critiche da tutta Italia 

Fiaso e Federsanità: «La nomina di Zerzer? Si rischiano nuovi contenziosi». Ma la Provincia tira dritto


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Mai come in questi giorni la poltrona della direzione Asl è scomoda. Scomoda perchè c’è da riorganizzare una sanità in crisi e perchè incombono ricorsi. I presidenti di Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) e Federsanità - Francesco Ripa di Meana e Tiziana Frittelli - commentano duramente su “Quotidiano Sanità” l’indicazione data martedì dalla giunta provinciale che ha annunciato la nomina di Florian Zerzer alla direzione Asl dopo il burrascoso addio di Thomas Schael. «Il fatto che il nome del nuovo direttore Asl di Bolzano non rientri nell'albo nazionale degli idonei al ruolo, come previsto dalla legge, rischia di creare difformità nei criteri di nomina nel territorio nazionale che possono generare contenziosi e confusione. É possibile che tale scelta - proseguono i due presidenti - sia il risultato delle numerose esclusioni dall'albo». Per Fiaso e Federsanità gli attuali criteri di accesso hanno finito per lasciare fuori professionalità in grado di dare nuovo impulso all'innovazione organizzativa delle Aziende. «Ma allora sarebbe più utile rivedere i criteri all'albo piuttosto che delegittimarlo». Musica per Schael - nella rosa dei candidati con Zerzer e Pechlaner dichiarati idonei alla direzione Asl dalla commissione provinciale - ma unico iscritto all’albo nazionale ed in possesso del patentino. Per cui l’unico - secondo la legge nazionale - nominabile. Il presidente Arno Kompatscher non batte ciglio e continua a dirsi fiducioso in merito a possibili contenziosi: «Ogni cittadino è libero di presentare ricorsi al Tar, anche contro la luce del sole». In questi giorni - intanto - l’assessora Martha Stocker è stata incaricata di preparare il contratto di Zerzer che sarà firmato a breve. Ma il fatto che la giunta abbia comunque preso tempo vuol anche dire che ogni dettaglio va ponderato. E questo perchè mentre la legge Madia ha introdotto un albo nazionale, in cui occorre obbligatoriamente essere iscritti per poter aspirare alla carica di direttore generale di una Asl, la legge provinciale prevede che il direttore non venga scelto da tale elenco, ma da un albo ad hoc istituito in loco. Ma va anche detto - come risulta dal protocollo di seduta della Conferenza Stato-Regioni - che sia Kompatscher che Ugo Rossi (l’omologo trentino), nell'aprile 2017 avevano dato formale assenso alla legge nazionale, per cui anche a Bolzano e a Trento avrebbe potuto essere nominato direttore Asl solo chi fosse stato iscritto nell'elenco nazionale (e a Bolzano avesse avuto il patentino). Nonostante questa norma vincolante, secondo cui solo Schael sarebbe in possesso di tutti i requisiti di legge, la Provincia ha poi approvato una sua legge difforme. «Si tratta della legge provinciale del marzo 2017 che e non è stata impugnata a nessun livello dall'amministrazione e dal governo statale. Ciò significa che è pienamente in vigore».

Ma in Ripartizione si sono dimenticati di dire che la legge può essere impugnata - per esempio da Schael - in qualsiasi momento.

Diego Nicolini - Movimento 5 Stelle - interviene sull’argomento e boccia l’operato della giunta guidata dall’Svp.













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