Druso Est, ecco le prime torri ecologiche 

Tolte le impalcature ai primi tre edifici del lotto privato: si tratta di 350 appartamenti quasi tutti venduti o prenotati


di Paolo Campostrini


BOLZANO. È l’ultima zona di espansione urbana. Il fronte sud dello sviluppo sostenibile: sette torri, il "lotto" privato, poi una piazza, il verde che si insinua tra le ciclabili, auto tutte interrate, niente caldaie, teleriscaldamento, negozi di vicinato 2.0.

È il quartiere nel quartiere di "Druso est", un insediamento abitativo smart, urbanisticamente predisposto per essere diviso in tre lotti: zona pubblica con la piazza, zona dei negozi e infine il settore edilizio, cooperativo e privato. Ed è quest’ultimo ad essere stato svelato ieri.

Le tre prime torri delle sei che sta facendo salire il gruppo Gennaro (WorkArchitects e Geoss Engineering) si sono tolte di dosso le impalcature, quelle con la committenza del gruppo Aimo. Nello stesso quadrante, un’altra è finanziata da Dalle Nogare, un’altra torre ancora da Zima e l’ultima da Confcoop. «Eccole finalmente - dice Renzo Gennaro, l’architetto che le ha pensate assieme a Augusto Visintini - sono la risposta urbana alla nuova percezione che sta facendosi strada. E che è quella che immagina di vivere nella tecnologia ma che sia sostenibile, inquinando niente, consumando poco. Per chiedere invece qualità nei materiali, facendo sparire le auto dalla vista, affacciandosi al balconi per avere solo verde intorno. E ciclabili. Penso che sia un quartiere che Bolzano ancora non aveva. Immaginato tutto insieme e costruito coordinando le aree complementari, tra abitativo e commerciale».

Via le impalcature è apparso chiaro il contenuto della declinazione "smart" che il luogo si è attribuito. È come se tutta la nuova zona di espansione fosse coordinabile domoticamente come un unico appartamento: vicinanza delle funzioni, omogeneità estetica e architettonica, unità di intenti nell’obiettivo di ottenere emissioni zero di Co2.

«Adesso mettiamo mano alla piazza - dice poi Gennaro - e alla zona dei servizi. Importante che qui si possa vivere senza toccare la macchina. Muovendosi solo in bici o a piedi senza disturbare nessuno...». «Druso Est», denominato poi in sede di marketing immobiliare "Prati di Gries", è l’estrema espansione che Bolzano, stretta com’è da vincoli urbanistici spesso molto impegnativi da osservare, ha deciso di darsi a sud. Ma è anche l’ultima di queste dimensioni prima di potersi trovare a gestire quella all’orizzonte: la grande curva dell’Areale risanata che si troverà a poter ospitare un ulteriore insediamento abitativo, questa volta a ridosso del centro.

"Druso Est" ha poi una ulteriore caratteristica: è la risposta alla domanda abitativa privata dentro un disegno urbano e urbanistico molto concentrato, negli ultimi decenni, soprattutto sulle risposte sociali (cooperative, case Ipes, ceto medio) e poco sulla domanda di chi, fuoriuscendo dai parametri, ha difficoltà a trovare casa.

Che l’attesa fosse molta lo rivela un dato, tenuto finora sottotraccia: quasi tutti gli alloggi sono stati già prenotati. E non sono pochi. Perché nelle torri appena scoperchiate si trovano 350 unità abitative. Un mondo. "È così - conferma l’architetto Gennaro - sarà per il fatto che ogni appartamento ha balcone o terrazzo, che c’è molto verde... ma non è rimasto quasi nulla di ancora libero».

Le prime tre torri sono del gruppo immobiliare Aimo.

Il quale ne metterà una sul mercato offrendola in affitto. Le altre saranno invece in vendita. Come detto sono di proprietà dei gruppi Dalle Nogare, Zima e Confcoop. La consegna dei primi alloggi, visto lo stato già avanzato della parte strutturale e delle rifiniture esterne, è stata prevista per la fine della prossima estate.

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