Due piscine tra Maso della Pieve e Areale 

Il Comune prevede una spesa di 32 milioni: nuova vasca da 25 metri (12 milioni) accanto all’attuale e da 50 metri ai Piani



BOLZANO. Il Comune ha definito il suo "progetto acqua" (per lo sport). Eccolo: 1) nuova piscina da 25 metri in via Maso della Pieve (per le associazioni come Bolzano Nuoto e Ssv); 2) piscina da 50 metri, olimpionica, nell’Areale ferroviario (destinazione centro provinciale del nuoto e grandi eventi); 3) storica piscina di viale Trieste, finalmente ad uso dei cittadini. Spesa prevista: 12 milioni, già messi a bilancio, per Maso della Pieve, oltre a 20 milioni in prospettiva per l’olimpionica. Fanno 32 milioni quasi tondi che, sommati ai 15 già definiti per la riqualificazione del Druso costituiscono il più forte investimento di settore nella storia recente della città. Cos’è cambiato? Che le cifre non sono programmate ma stornate dal bilancio e inserite nei "cassetti" della disponibilità effettiva. "É quello che definisco il cambio di passo effettuato dal sindaco a proposito dei progetti", commenta l’assessore allo sport Angelo Gennaccaro che rivela, di conseguenza, anche l’agenda dei lavori: "Entro il 2022 la consegna della nuova piscina a Maso della Pieva da destinare alle associazioni agonistiche e ai corsi e nel 2020 lo stadio Druso rinnovato". Per quest’ultimo, nella seduta di mercoledì la giunta ha infatti disegnato tempi e cornice dell’assegnazione del cantiere: entro maggio il bando, a ottobre il via con interruzioni da ricavare concordandole col calendario dell’Alto Adige calcio.

Ma assessore, c’è chi critica la decisione di costruire non più una piscina da 50 metri ma una da 25 nel quadrante di Oltrisarco...". C’è stato un cambio di indirizzo strategico del Comune - risponde l’assessore - che nasce dal masterplan: è stato previsto che l’olimpionica sorga nell’Areale ferroviario, ai Piani, una volta concluso il grande progetto di riqualificazione. Di conseguenza, a Maso della Pieve serviva una piscina più operativa e da mettere quasi subito a disposizione degli agonisti. Due piscine da 50 metri sarebbero state un po’ troppo per Bolzano...". La questione è andata così. Nel 2013 la giunta comunale aveva deciso di dare il via libera, ma solo sulla carta e senza alcun impegno di spesa, ad un progetto che inseriva nel polo sportivo di Maso della Pieve un impianto da 50 metri. Tre anni dopo, nel luglio del 2016, era stato modificato il masterplan alla luce degli inserimenti di nuove strutture nel progetto Areale tra le quali, appunto, una piscina olimpionica accanto al centro per le nuove culture, zona Piani. "Lì sorgerà il "Landesschwimmzentrum" - dice oggi Angelo Gennaccaro - , un centro natatorio d’elite di interesse provinciale e non solo cittadino, dunque col contributo finanziario della Provincia. Inutile a quel punto pensare a doppioni". L’altra esigenza, su cui ha molto insistito Caramaschi, che sta alla base del nuovo impianto che sorgerà a Maso della Pieve è stata quella "di non lasciare la cittadella senz’acqua". Un impianto medio (25 metri) potrà essere costruito infatti nei pressi della vecchia piscina tutt’ora in funzione, senza che quest’ultima debba interrompere l’attività. I lavori procederanno fianco a fianco, finchè avverrà senza soluzione di continuità, il trasloco dalla nuova alla vecchia piscina. "Infine quest’ultima - insiste l’assessore - sta concludendo il suo ciclo vitale. E’ vecchia, ogni giorno sorgono problemi. Aspettare l’Areale sarebbe stato chiedere troppo alle strutture: invece tre anni sono un tempo compatibile. E la nuova arriverà invece in tempo". Una volta trasferite le associazioni diverrà più semplice gestire l’impianto di viale Trieste destinandolo alla cittadinanza quasi in esclusiva. Esclusiva che diverrà completa quando, nella futura piscina da 50 metri potranno essere ospitati i grandi eventi natatori, compresi i tuffi. (p.ca.)















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