Edilizia: evasi 18 milioni In nero 500 lavoratori

La Finanza scopre una rete tra imprese altoatesine e del Meridione Gli imprenditori avrebbero “dimenticato” di dichiarare 187 milioni di euro


di Susanna Petrone


BOLZANO. Le imprese edili apparivano in regola, ma ad insospettire la Guardia di finanza è stato il fatto che ognuna vantava grandi crediti Iva, che compensava a fine anno sui contributi da versare ai propri dipendenti. Così è stato scoperta un’evasione da ben 18 milioni di euro. L’indagine, partita da numerose imprese edili altoatesine, si è estesa in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, dove - secondo l’accusa - sarebbero state preparate le fatture per operazioni inesistenti usate per la maxi-evasione.

Complessivamente, le indagini della Guardia di finanza di Bolzano, coordinata dal generale Francesco Attardi, hanno coinvolto 135 imprese, 57 delle quali altoatesine. Gli accertamenti delle Fiamme gialle hanno consentito di accertare, relativamente al periodo compreso tra il 2009 e il 2011, fatture false per 141 milioni di euro, Iva evasa, appunto, per 18 milioni di euro, redditi non dichiarati per 187 milioni di euro, sette evasori totali, 500 lavoratori in nero. Sono state denunciate 240 persone per i reati di intermediazione abusiva di manodopera, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili, indebita compensazione.

Grazie agli accertamenti svolti sono stati acquisiti documenti a supporto dell’ipotesi investigativa: le ditte individuate, infatti, sono risultate inesistenti o ubicate in appartamenti e locali ad uso privato; parimenti probanti sono risultate le dichiarazioni rilasciate da taluni degli indagati, che, in sede di interrogatorio, hanno confermato il ruolo di prestanome svolto e dichiarato di aver emesso, a richiesta, fatture false per centinaia di migliaia di euro, a fronte di compensi di pochi spiccioli. Molti i casi limite individuati: un amministratore di società agli arresti domiciliari nel luogo dichiarato come sede dell’impresa; un morto intestatario di una ditta individuale; un modesto carpentiere inconsapevolmente alla testa di una galassia di società dai fatturati milionari.

Dall’inizio dell’anno, le Fiamme Gialle altoatesine hanno denunciato 51 persone per reati fiscali, il 50 per cento dei quali per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. In aggiunta, per consentire l’effettivo recupero dell’ingente credito fiscale vantato dall’Erario - su ordine dell’autorità giudiziaria - è già stato eseguito il sequestro preventivo di immobili, autovetture e conti correnti per un valore complessivo stimato in circa 2,2 milioni, in vista della successiva confisca per equivalente che scatterà in caso di condanna definitiva degli indagati.

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