BOLZANO

Effetto canyon: ecco le strade più inquinate 

Verdi, direttore del Laboratorio: «Da via Veneto a via Resia, a corso Libertà i livelli di biossido di azoto sopra i limiti»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Che le zone vicine all’autostrada siano particolarmente inquinate non è una novità. Quello che non ci aspettavamo e che è emerso dalle analisi, partite nell’autunno del 2017 e attualmente in corso, è che ci siano sforamenti preoccupanti per quanto riguarda il biossido di azoto (l’inquinante di cui il traffico è il principale responsabile, ndr) anche in diverse strade di Bolzano, dove si verifica l’effetto “canyon”. Cosa che abbiamo segnalato immediatamente a Comune e Provincia».

Luca Verdi, 52 anni bolzanino, laurea in fisica all’università di Trento e direttore del Laboratorio di chimica e fisica dell’ Agenzia provinciale per l’ambiente, fa parte del tavolo tecnico promosso dall’assessore provinciale Richard Theiner per individuare, assieme ai Comuni e ai rappresentanti delle associazioni economiche ed ambientaliste, soluzioni in grado di ridurre l’inquinamento che, se in passato era rappresentato dalle polveri sottili (Pm10), oggi si chiama biossido di azoto (NO2).

Scusi ma cos’è l’effetto “canyon”?

«È l’effetto che si verifica in quelle strade molto trafficate, dove i veicoli scorrono in mezzo a due barriere di case e condomini. Gli inquinanti ristagnano e le concentrazioni di biossido di azoto sono alte come quelle che troviamo nei pressi dell’autostrada».

Quali sono le strade dove si verifica questo problema?

«Da corso Libertà a viale Druso, da via Resia a via Rosmini, e poi ancora via Palermo, via Vittorio Veneto».

Che tipo di concentrazioni avete rilevato?

«Non abbiamo ancora i dati definitivi ma l’andamento è ormai chiaro: il limite massimo previsto per legge è di 40 microgrammi di biossido di azoto per metrocubo nell’arco dei dodici mesi; nelle strade in cui si verifica l’effetto canyon siamo su valori ben più alti, si arriva fino a 50».

Queste zone vanno ad aggiungersi a quelle critiche in prossimità dell’autostrada.

«Purtroppo sì. Le zone dove rileviamo livelli altrettanto alti, se non di più, di biossido di azoto, sono via Galilei-via Roma: lì si concentrano autostrada, arginale, via Galilei appunto. Per assurdo l’A22 è quella che inquina meno, perché correndo sul viadotto i gas si disperdono nell’atmosfera. L’altro quartiere che risente particolarmente della vicinanza all’A22 è Oltrisarco-Aslago».













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