Elena Artioli lascia la Lega Fugatti torna commissario

La consigliera si dimette dal ruolo di segretaria: volevano cancellare il Team A Salvini: «LaLega deve correre e recuperare il consenso perso in questi anni»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. È ufficiale il divorzio di Elena Artioli dalla Lega nord. Ieri a Milano lo strappo definitivo e la nomina di un commissario per il Carroccio altoatesino: si tratta di Maurizio Fugatti, consigliere regionale, segretario della Lega trentina, già commissario in Alto Adige nel 2008. Elena Artioli il 16 gennaio aveva firmato la lettera di dimissioni dalla carica di segretario provinciale, ma un colloquio turbolento a Milano con il segretario Matteo Salvini ha provocato ieri lo strappo definitivo dal partito. «Buona fortuna a tutti, ognuno se ne vada per la propria strada», commenta la consigliera provinciale rientrando nel pomeriggio da Milano. Eletta sotto i simboli di Forza Alto Adige, Lega e Team A, la consigliera ha rotto i rapporti con i primi due movimenti. Nella Lega era entrata nel 2008, lasciando la Svp.

La questione Alto Adige era ieri uno dei punti all’ordine del giorno del consiglio federale leghista. Una situazione tesa, con questioni aperte tra Elena Artioli e Milano e polemiche interne al partito locale.

Matteo Salvini, contattato al telefono, spiega: «La Lega ha bisogno di correre da Bolzano a Firenze. Bolzano può dare ancora molto al movimento e vogliamo recuperare tante persone perse in questi anni, anche per colpa nostra, sia chiaro. Ho ricevuto la lettera di dimissioni di Elena Artioli e chiesto a Maurizio Fugatti di coordinare sia Trento che Bolzano fino alle elezioni europee di maggio. Verrò presto a Bolzano e credo che le campagne che lanceremo contro l’euro, l’immigrazione e la disoccupazione, pesante anche da voi, troveranno molti consensi».

Elena Artioli ricostruisce così la rottura: «Avevo deciso di dimettermi per concentrarmi di più sul lavoro istituzionale e perché non posso accettare l’invito di sciogliere Team A e denominare il gruppo consiliare solo Lega nord, come mi viene chiesto. Nella lettera davo però la mia disponibilità a collaborare ancora. La riunione di oggi (ieri, ndr) mi ha convinto a prendere una bella pausa dalla Lega». Questi i motivi della rottura, secondo la stessa Artioli: «Salvini vuole tornare alla vecchia Lega maschilista di un tempo, non rispettosa delle specificità locali, come invece è stata con Roberto Maroni. Mi hanno chiesto di prendere posizione a favore di Cota, che ha acquistato mutande verdi con i soldi pubblici, di presentarmi davanti al carcere per protestare contro lo “svuotacarceri”. No grazie, preferisco lavorare con il Team A, dove mi seguiranno tante persone». La gestione di Elena Artioli è stata messa sotto accusa da tempo da un gruppo di eletti e militanti. «Non potevamo accettare che la Lega fosse sparita dalla scena politica, a vantaggio del Team A», spiega il consigliere comunale di Bressanone Massimo Bessone, che proprio ieri aveva inviato una nota firmata insieme a Mario Tondini, Rita Mattei, Sergio Armanini, Karl Martinelli, Antonio Pezzini, Tiziana Piccolo e Ciro Ciaramella in cui si segnalava inquietudine per «le posizioni politiche assunte da Elena Artioli nell’ultimo anno, un continuo cambiare casacca che ha impoverito l’immagine della Lega Nord e di chi ne fa parte, dinanzi all’opinione pubblica». Le dimissioni chiudono il discorso. Fugatti sorride: «Eccoci di nuovo qui, dopo 6 anni. Riunirò i militanti nei prossimi giorni. Il mio ruolo sarà preparare la campagna elettorale in vista delle elezioni europee, nelle quali anche la Lega Nord Südtirol dovrà essere protagonista».

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