IL CASO

Espulso tunisino, in carcere a Bolzano aveva stretto rapporti con un reclutatore di soldati

Grazie a tale rapporto di fiducia era riuscito ad avere materiale la cui introduzione non era consentita nel settore di massima sicurezza. In Italia rimpatri a quota 78 da gennaio



BOLZANO. È stato espulso, per motivi di sicurezza, un tunisino 44enne con precedenti penali per reati comuni, ed emerso all'attenzione durante la sua permanenza presso la Casa Circondariale di Bolzano, per gli stretti legami che aveva instaurato con un detenuto iracheno arrestato in quanto risultato il leader di una filiera attiva nel reclutamento di combattenti da instradare verso la Siria.

Grazie a tale rapporto di fiducia quest'ultimo riusciva ad avere materiale ed oggetti la cui introduzione non era consentita nel settore di massima sicurezza nel quale era ristretto. Dopo la sua scarcerazione, il cittadino tunisino ha più volte fornito generalità e documenti falsi nel tentativo di sottrarsi alla sua espulsione. In particolare, in un'occasione, dopo il suo riconoscimento effettuato presso il Consolato tunisino di Napoli, riusciva ad eludere la sorveglianza della scorta dandosi alla fuga.

Rintracciato in seguito a Padova, è stato associato al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Brindisi sino al suo rimpatrio, eseguito il 14 agosto dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino con volo per Tunisi. Con tali rimpatri salgono così a 315 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015, di cui 78 nel 2018.













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