TALENTI

Estela, scrittrice già a 14 anni: premiata da “Arte di parole” 

Il concorso. Pretto, studentessa dell’indirizzo linguistico del Carducci si è classifica al secondo posto con il racconto di un amore omosessuale ambientato in periodo di guerra. «L’idea è stata della prof di italiano Barbara Ricci. La traccia del tema letterario era “Sensi”»


antonella mattioli


BOLZANO. «Cinema». La scritta sopra il letto racconta di quella che è la sua prima, grande passione, ma Estela Pretto il premio l’ha vinto non come attrice ma come scrittrice in erba. Occhi azzurri, capelli fucsia, forse per quella voce profonda e calda dimostra più dei suoi 14 anni. Iscritta all’indirizzo linguistico del liceo classico Carducci, Estela mostra con orgoglio l’attestato conquistato, nei giorni scorsi, all’ottava edizione del Premio letterario nazionale “Arte di parole” intitolato a Gianni Conti.

«Tutto - racconta - è iniziato quasi per caso, a scuola. La professoressa di italiano Barbara Ricci ci ha dato il tema: “Sensi”. Bisognava non superare le due paginette fronte-retro. Era il titolo scelto quest’anno per il Premio letterario. L’occasione per fare un’ esercitazione di italiano, dando libero sfogo alla fantasia, e poi partecipare al Concorso».

La rivolta culturale. Il Concorso letterario nazionale “Arte di parole” - pensato per gli studenti delle scuole di secondo grado - rientra nel programma annuale del Ministero dell’istruzione, dell’università, della ricerca e ha come obiettivo - si legge nel bando - quello di valorizzare le eccellenze. «Invitiamo gli studenti a partecipare anche in ragione del fatto che leggere e scrivere è diventato uno stigma fondamentale per delineare la rivolta a favore della cultura dei circoli letterari presenti su tutto il territorio nazionale: se ne contano circa quattrocento».

E gli studenti hanno risposto: alla giuria del concorso sono arrivati elaborati da tutt’Italia - da Ragusa ad Aosta, a Bolzano - con una qualità superiore rispetto agli anni precedenti.

A conferma che i giovani - nonostante per comunicare usino abitualmente whatsapp e post in cui si riduce tutto a poche battute - amano ancora leggere e cimentarsi con la scrittura.

Il cinema. «Ad essere sincera - confessa la studentessa bolzanina -a me più che i libri piace il cinema. Guardo un film e poi mi leggo il libro dal quale è stato tratto. Infatti anche il mio racconto breve in qualche modo trae ispirazione da un film».

Estela aveva visto al cinema “Chiamami col tuo nome” diretto da Luca Guadagnino: ambientato nel nord Italia degli anni Ottanta, il film racconta la storia d'amore tra Elio (Timothée Chalamet), un diciassettenne residente in Italia, e lo studente americano Oliver (Armie Hammer).

«Quella pellicola -dice - mi è piaciuta molto, perché mi ha fatto capire molte cose. I protagonisti del mio racconto sono Clark e Xavièr. La loro storia d’amore è ambientata in tempo di guerra. Poi arriva la chiamata alle armi per Clark e tutto cambia. Ma non finisce. Perché il legame, più forte di qualsiasi pregiudizio e delle persecuzioni del regime, sopravvive grazie alle lettere che arrivano dal fronte. “Non ci arrenderemo”, è la promessa reciproca che si sono fatti». Bisognava dare un titolo al racconto e la studentessa bolzanina alla fine ha optato per: “Tutto quello che ci hanno portato via”. Un po’ lungo, ma mette la curiosità di capire cosa si è perso e quindi invoglia a leggere.

Lo ha inviato alla giuria del Concorso e non ci ha più pensato. Fino al giorno in cui è arrivata la comunicazione: «Devo dire che è stata una gran bella soddisfazione». Dei tanti testi inviati da studenti delle diverse scuole italiane, ne sono stati selezionati sei: al primo posto si è classificata Sveva Boccacino che frequenta la quarta liceo a Torino, seconda Estela Pretto appunto. I racconti scelti verranno raccolti in una pubblicazione.













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Valeria Frangipane

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