Fabrizio, c’è un testimone che l’ha visto 

La mamma di Rocca: «Ha detto che si dirigeva verso il centro abitato: chiediamo che si cerchi nelle case di Porto Rotondo»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Sono tantissime e sono quasi tutte chiuse in questa stagione: chiediamo a proprietari, custodi, giardinieri, amministratori di condominio di far aprire le case, perché mio figlio quella sera stava male e cercava aiuto. Potrebbe aver trovato riparo da qualche parte qui vicino». È il disperato appello lanciato in Sardegna attraverso radio, televisioni, facebook da Raffaella De Rosa, insegnante bolzanina, mamma di Fabrizio Rocca, 23 anni, tecnico informatico, sparito nel nulla la sera di lunedì 14 maggio, da Porto Rotondo. La località della Costa Smeralda in Sardegna, dove era arrivato la mattina stessa per un lavoro di cablaggio all’interno del residence Bouganville, dove era alloggiato.

L’ultima ad aver sentito Fabrizio è stata proprio la madre, intorno alle 20.40 di quel lunedì: «Mi ha chiamata per dirmi che era contento del lavoro e aveva ricevuto altre offerte. Ma i dolori alla pancia erano tornati a tormentarlo: stava male. Temendo che l’appendice di cui soffre da tempo, potesse trasformarsi in peritonite, gli ho raccomandato di andare subito dalla guardia medica o al pronto soccorso. L’accordo era che mi avrebbe chiamata appena rientrato al residence».

Fabrizio però, un bel ragazzo alto e dal fisico atletico, non ha più chiamato e la madre il giorno dopo è volata in Sardegna a cercarlo. «Il cellulare è spento e mi hanno spiegato che, purtroppo, non è rintracciabile».

Lei però non si dà pace, non molla nella convinzione che suo figlio possa trovarsi in una di quelle case per vacanze chiuse da mesi.

«La mia idea è che stesse molto male e, non essendoci in giro anima viva, abbia trovato riparo da qualche parte qui intorno». A rafforzare la speranza dei genitori, un testimone marocchino: «Lui era in spiaggia e stava telefonando, quando ha visto passare mio figlio. Non si sono parlati, ma lo ricorda bene: ha imboccato via Clelia Donà che porta all’interno, verso le case e non verso il mare. Nelle stradine ci sono delle telecamere che potrebbero aver registrato il passaggio di Fabrizio, purtroppo non sono di nessun aiuto perché dopo 72 ore le immagini vengono cancellate. Mio figlio non ha con sé documenti, solo il cellulare spento da giorni».

In questo lungo periodo di silenzio, i familiari hanno cercato di capire anche se ci fossero motivi che potrebbero aver spinto il giovane ad allontanarsi volontariamente o far pensare ad un gesto disperato.

«Abbiamo letto le chat sul suo tablet - dice ancora la madre - e quella che emerge dalle conversazioni è l’immagine di un giovane tranquillo, contento del lavoro che aveva appena iniziato. Con degli appuntamenti già fissati a Milano, dopo il ritorno dalla Sardegna: domenica 20 maggio avrebbe dovuto vedersi con un’amica».

Anche ieri, a Porto Rotondo, sono proseguite le ricerche dei vigili del fuoco nella zona del porto e in mare. Non si può infatti escludere che Rocca possa essere caduto accidentalmente in acqua, mentre camminava sugli scogli.

Intanto sulle televisioni e su facebook continua a passare l’immagine di Fabrizio, nella speranza che qualcuno l’abbia visto e possa fornire particolari utili alle ricerche.

«Qualcuno si è già fatto sentire, però abbiamo accertato che la persona, che pensavano di aver visto, non era Fabrizio, ma uno che semplicemente gli assomiglia. Il mio timore è che con il passare dei giorni si spenga l’attenzione sulla scomparsa di mio figlio. Io però non mi arrendo».













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