IL CASO

Falso dentista itinerante raggira pazienti bolzanine

L’uomo è ora sotto processo con l’accusa di esercizio abusivo e truffa. Operava a domicilio con trapano e senza anestesia, mani sporche e senza guanti



BOLZANO. Offriva servizi di natura odontoiatrica a domicilio, spacciandosi per medico dentista. In realtà operava senza alcuna reale qualifica professionale.

E’ finito così nei guai un cittadino siriano di 48 anni, residente a Pizzo in provincia di Vibo Valentia, che due anni fa iniziò a proporsi anche nelle abitazioni di Bolzano per interventi di cura ai denti con rimozione di qualche carie.

Nel caso finito ieri al vaglio della giudice Carla Scheidle, era stata un’amica delle due pazienti vittime (madre e figlia bolzanine, bisognose di un intervento serio all’arcata dentaria superiore) a indicare loro la possibilità di avvalersi di «un buon dentista itinerante» che avrebbe garantito un intervento professionale qualificato direttamente a domicilio ad un costo complessivo contenuto. Dopo aver ottenuto un preventivo di spesa (di 4200 euro), le due bolzanine accettarono ed il falso dentista siriano giunse a Bolzano per due volte. La prima risale al 24 aprile 2016 quando l’imputato incassò un acconto di 1800 euro acquisendo l’impronta dell’arcata dentaria di una delle vittime e la seconda volta il 21 maggio quando la malcapitata paziente fu sottoposta ad intervento senza ricorso ad alcuna anestesia.

L’informativa dei carabinieri consegnata alla magistratura dopo la querela delle due pazienti bolzanine è disarmante. L’imputato non solo è risultato privo di alcun titolo professionale riconosciuto dal nostro ordinamento, ma avrebbe anche operato in palese violazione delle norme igieniche più elementari con mani sporche e senza guanti.

La persistenza del dolore ed il lavoro tutt’altro che perfetto a livello di impianto costrinsero poi una delle due donne a rivolgersi ad un vero studio dentistico per riparare i danni e cercare di recuperare una normalità capacità di masticazione. La seconda denunciante ha invece raccontato di aver subìto operazioni di devitalizzazione di un dente e di rimozione di una carie con utilizzo di un trapano. In questo caso la paziente sarebbe stata indotta ad accettare la proposta anche dietro promessa della fornitura gratuita di un apparecchio per il rafforzamento dei denti.

Le due donne bolzanine si sono costituite parte civile con il patrocinio dell’avvocato Alessandro Tonon.













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