Ferragosto di botte per 5 donne

Bolzano. È stato un Ferragosto caldo, anzi caldissimo, quello appena passato, per la cronaca nera bolzanina. Quattro arresti e una denuncia a piede libero sono, infatti, il risultato del lavoro...


paolo tagliente


Bolzano. È stato un Ferragosto caldo, anzi caldissimo, quello appena passato, per la cronaca nera bolzanina. Quattro arresti e una denuncia a piede libero sono, infatti, il risultato del lavoro compiuto dal personale della Squadra volante della questura di Bolzano, nella giornata del 15 agosto.

Il primo intervento già nelle prime ore della notte tra 14 e 15, in via Claudia Augusta. Lì, un cittadino marocchino – O.E.A.S le iniziali – si era presentato a casa dell’ex moglie completamente sbronzo, pretendendo di vedere i due figli. Inutile dire che la donna, vedendo l’ex compagno in quelle condizioni, s’è rifiutata con forza di acconsentire alle richieste dell’uomo.

Ma lui non ha preso affatto bene quel rifiuto e, fuori di sé, ha afferrato un grosso sasso e l’ha scagliato con forza contro una finestra, mandando in frantumi il vetro. Apertosi così un varco, era entrato nell’abitazione e aveva subito aggredito come una furia la ex, per fortuna difesa dalle due sorelle che erano lì per farle compagnia.

Ne era nata una furibonda lite con le tre donne che cercavano di difendersi come potevano e di arginare la follia alcolica dell’aggressore. Al culmine della colluttazione, l’uomo è perfino arrivato a mordere l’ ex moglie su una guancia. A risolvere la situazione, prima che potesse ulteriormente degenerare, erano arrivati gli agenti di alcune volanti della polizia. Alla vista del personale in divisa, prima l’esagitato aveva tentato la fuga, ma poi, raggiunto e bloccato, si era scagliato contro i poliziotti cercando di colpirli con pugni e calci. Ma era stato immobilizzato e arrestato.

Per capire quanto il magrebino fosse fuori di sé, basti pensare che, per entrare nella casa dell’ex moglie, aveva prima mandato in frantumi una finestra e poi aveva strisciato sui pezzi di vetro, procurandosi una ferita profondissima a una mano, con il rischio che i tendini avessero riportato delle lesioni. Per questo, dopo l’arresto, l’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Maurizio e subito sottoposto a una delicata operazione alla mano, per scongiurare che una notte di follia potesse causargli danni permanenti. Operazione che ha avuto buon esito, ma che non gli evitato i guai giudiziari. Dimesso nel pomeriggio di giovedì, infatti, è stato immediatamente trasferito nel carcere di via Dante. Passato l’effetto dell’alcol, avrà avuto modo di valutare quanto assurdo e intollerabile sia stato il suo comportamento.

Altre donne aggredite, altro intervento della polizia. Questa volta nella zona sud di Bolzano, nella serata del 15 agosto. In un appartamento, era scoppiata una furibonda lite all’interno di un nucleo familiare. Padre e figlio avevano perso letteralmente le staffe e il loro atteggiamento verso quelle che sono moglie e figlia per l’uno, madre e sorella per l’altro, aveva terrorizzato le due donne. La ragazza, inoltre, è anche incinta e, per questo, preoccupate che la situazione potesse degenerare, le due hanno chiesto l’intervento della Polizia. Anche in questo frangente l’arrivo delle volanti della questura non è stato affatto gradito dai due uomini che, convinti di poter e dover risolvere da soli le loro questioni familiari, hanno interpretato l’intervento del personale in divisa, come un’ingerenza intollerabile.

Uno dei due uomini, in particolare, s’è subito scagliato contro gli agenti, urlando, spintonandoli e colpendoli con pugni e calci, nel tentativo di allontanarli e impedire loro di svolgere il loro servizio. Durante quei momenti concitati, un agente è stato colpito al ginocchio e ha riportato delle lesioni. L’uomo – I.E. di anni 49 – è stato bloccato e sottoposto agli arresti domiciliari: dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L’altro, invece, che dopo l’iniziale sfuriata contro i poliziotti, era sceso a più miti consigli e si era calmato, se l’è cavata con una denuncia a piede libero.

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