Finite sette torri, si costruisce la piazza 

I privati hanno terminato i lavori di 300 alloggi. Il lotto assegnato alle coop avanza rapido ed è a metà della sua ultimazione


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Uno la macchina potrà dimenticarla. Poi, qualche volta, magari "dovrà" farlo. E adesso che le torri sono concluse si comprende perché: in viale Druso, nell’ultima zona di espansione urbana possibile e pure immaginabile, finalmente appare l’ultimo quartiere smart. Il che vuol dire autosufficiente. Sia in termini collettivi che privati.

Una piazza comune, servizi 4.0, una farmacia, centro commerciale, garage a cui si accede nascostamente attraverso una strada sotterranea, caldaia eliminate a favore del teleriscaldamento con uso ecologico-circolare del combustibile fatto di rifiuti riciclati. Perché potrà dimenticare l’auto il suo non più ipotetico abitante? La ragione è che lì, proprio di fronte ci saranno fermate bus e metrobus. Tanto che il nuovo viale Druso sembra pensato apposta. E perchè qualche volte dovrà? L’altra ragione è che l’asse di penetrazione non potrà raddoppiare e, dunque, l’uso del mezzo pubblico sarà indispensabile ma pure estremamente concorrenziale.

Insomma, cambia la filosofia urbana e viabilistica e con essa anche quella di vita. "Tutto è stato progettato per incentivare l’uso dei mezzi" confermano i progettisti. Che sono quelli del gruppo Workarchitects ( e Geoss Engineering) di Renzo Gennaro, in particolare Augusto Visintini che del quartiere Druso è stato l’anima e pure la mente. E ancora: perché, di nuovo, dovrà? Il fatto è che dentro quelle torri vetrose ci staranno quasi 700 appartamenti. E la notizia è che sono stati tutti venduti . "Tutti" lo dicono con enfasi mista a stupore, anche Gennaro e Visintini. L’altro dato che emerge con chiarezza ora che sono stati conclusi gli edifici del lotto privato (in questi giorni sono in corso i rogiti) è che il numero degli abitanti futuri, mediamente calcolabile in base ai nuclei che occuperanno le unità, è intorno alle duemila persone. Forse di più. Che avranno bisogno di muoversi e spesso lo faranno tutti insieme, perché quasi tutti insieme occuperanno le case nei prossimi mesi. Impensabile che lo facciano in auto. Altrettanto che lo facciano in via Druso. Che non è raddoppiabile se non sopraelevandola, ma che ora è percorribile con tempi certi in bus-metrobus. E le cui fermate sono state collocate a ridosso della piazza e degli edifici più esterni.

Lo stato dell’arte.

1) Il lotto dei privati è concluso. Si tratta di 7 torri che sono sorte a distanza di oltre 30 metri l’una dall’altra. E appartengono ai gruppi che fanno capo ai costruttori Zima, Aimo e Dalle Nogare. Si tratta di oltre 300 alloggi.

2) Il lotto assegnato alle coop, sia italiane che tedesche, che si trova alla sinistra della piazza guardando da viale Druso è a metà della sua ultimazione. Si tratta di edifici architettonicamente meno verticali e spesso collegati tra loro. Anche in questo caso il numero degli appartamenti è sui 350 a seconda della divisioni interne delle unità. 3) lo stesso gruppo Gennaro-Visintini che ha concluso le torri private è a buon punto nella costruzione della "piazza" interna ai due lotti e che li suddivide anche graficamente. Vi si troveranno tutti i servizi, i negozi e anche una farmacia. Il terreno sovrastante i garage, che accolgono box auto in numero sufficiente al numero degli alloggi in superficie, verrà ricoperto d’erba così da fornire quell’immagine verde a inserti che contribuisce a dare un effetto smart all’intero complesso. La via per arrivarvi sarà anch’essa interrata. È stata prevista una via allo scoperto con funzione di pedociclabile ma anche per un suo uso da parte dei mezzi di soccorso in caso di emergenza. Questo delle ciclabili è un altro elemento che contribuirà a fornire al neo quartiere Druso i suoi contenuti di sostenibilità. E sarà collegata, sul retro con la zona ospedaliera di San Maurizio. In conclusione: sia piste per le due ruote che garage nascosti che, infine, fermate metrobus a pochi metri danno l’idea di come dovrebbe essere nel suo complesso la Bolzano del futuro, quando tram, metrobus , ferrovia e snodo intermodale di Ponte Adige saranno a regime, con gli assi di penetrazione verso il centro molto più sgombri di auto rispetto ad oggi.

La "forzatura" delle corsie metrobus in viale Druso appare dunque, in questa prospettiva, strategica pur se faticosa da vivere.

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