Furti in casa, fermate 4 donne: due denunciate, una in manette 

La segnalazione di un cittadino. Tutte croate, trentenni e pregiudicate erano su un’auto in via Claudia Augusta Nella loro vettura, fermata vicino al parco Tambosi, gli agenti della squadra volanti hanno trovato arnesi da scasso  



Bolzano. La collaborazione dei cittadini e la tempestività delle volanti della questura hanno probabilmente impedito, ieri, che venissero messi a segno altri furti in abitazione. Tutto ha avuto inizio attorno alle 12 quando, alla centrale della polizia, è arrivata una chiamata inoltrata dal numero unico d’emergenza 112. Un cittadino di Oltrisarco segnalava la presenza di una vettura sospetta che si aggirava nella zona del parco Tambosi, in via Claudia Augusta.

A un equipaggio della Squadra volanti sono bastati pochi minuti per arrivare in zona e mettersi alla ricerca dell’auto descritta al telefono dal bolzanino. Ricerca che ha dato subito ottimi risultati: la macchina è stata intercettata e fermata. A bordo quattro donne, tutte sulla trentina, tutte croate, che non hanno saputo spiegare - non in modo convincente, almeno - cosa facessero in zona e perché se ne andassero in giro apparentemente senza una meta. I successivi controlli compiuti dagli agenti hanno fornito un quadro assai più realistico sull’attività delle quattro donne. Dalla banca dati delle forze dell’ordine è emerso che tutto il quartetto aveva precedenti specifici per furto aggravato e reati contro il patrimonio. Un controllo all’interno della vettura, invece, ha portato gli agenti a scoprire che due delle giovani donne aveva con sé un buon numero di arnesi da scasso.

Il necessaire, insomma, per poter aprire porte e finestre. Le due donne sono state entrambe denunciate per il reato di possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso. Ma non è finita. È risultato che nei confronti di una terza donna era pendente un’ordine di carcerazione perché chiamata a scontare una condanna di tre anni e quattro mesi, proprio per il reato di furto aggravato. Conclusi gli accertamenti di rito, in questura, la donna è stata trasferita al carcere di Spini di Gardolo, dove sconterà la pena.

L’operazione di ieri è l’ennesima conferma dell’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. È fuori d’ogni dubbio che i controlli del territorio, sempre più intensi e frequenti, abbiano grande efficacia a livello preventivo. Così come è fuori d’ogni dubbio che le telecamere consentano di tenere monitorate molte zone della città e, in particolare, quelle più calde. Ma è altrettanto fuori discussione che nulla può sostituire gli occhi dei cittadini. Migliaia di occhi in grado di riconoscere volti nuovi, di notare persone “strane”, di valutare movimenti anomali o presenze sospette nei loro quartieri, attorno ai loro palazzi. Un telefonata, proprio come è successo ieri, può essere determinante per contrastare l’attività dei malviventi e sventare nuovi assalti alle abitazioni. Una collaborazione che tutti auspicano diventi sempre più intensa e che, in questi mesi estivi, quando in molti sono fuori città per le vacanze, può rivelarsi determinante al contrasto di un fenomeno che vede polizia, carabinieri, guardai di finanza e polizia municipale intensificare ulteriormente i loro sforzi. Oltre a questo, in periodo di ferie, è sempre bene tenere presente i soliti consigli. Il primo è evitare di affidare ai social network notizie sulla data delle nostre partenze, sui nostri movimenti e, se possibile, nemmeno pubblicare le foto delle località in cui ci troviamo in vacanza. Chi, per professione svaligia abitazioni, ha mille modi per raccogliere informazioni ed è pronto a sfruttare le indicazioni che noi stessi, in maniera ingenua, forniamo.(p.t.)

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