Ghiacciai, in 30 anni sono calati del 30%

Il dipartimento di scienze della Terra di Milano: aumentano di numero solamente perché si frammentano


di Davide Pasquali


BOLZANO. Non è un gioco da ragazzi, monitorare il ghiaccio in alta quota. Il dipartimento di scienze della Terra dell’università di Milano ha impiegato anni, a raccogliere elaborare e sistematizzare i dati utili a redigere il nuovo catasto dei ghiacciai italiani, dal quale si evince che l’Alto Adige è la terza regione a livello nazionale per la presenza di ghiacciai. Ma non è tutto oro ciò che luccica: dal 1989, ossia in meno di trent’anni, in termini di superficie glaciale i depositi altoatesini sono diminuiti del trenta per cento.

La regione più glacializzata risulta la valle d’Aosta (36,15% della superficie totale), seguita dalla Lombardia (23,71%) e dall’Alto Adige (23,01%). In Alto Adige sono stati censiti 212 ghiacciai, che coprono una superficie complessiva di 85,12 km². I valori areali e numerici dell’università di Milano risultano lievemente diversi da quelli pubblicati nel lavoro di Knoll & Kerschner (2009) riferito alle coperture glaciali censite nel 2006 e che riportano 302 unità glaciali. Di queste solo 212 sono confluite nel Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani in seguito all’applicazione del criterio dimensionale che ha portato a definire inventariabili solo gli apparati con area superiore a 0,01 km². Inoltre, le ortofoto satellitari analizzate per la realizzazione del Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani sono state acquisite nel 2008 e risultano quindi lievemente più aggiornate rispetto alle fonti degli autori precedentemente citati. Il dato areale complessivo di 85,12 km² si riferisce strettamente alle aree glaciali che si estendono entro i confini provinciali, quindi per il ghiacciaio Zebrù Ovest, che è in parte localizzato entro i confini lombardi, ma sconfina per una porzione (0,67 km²) nella provincia di Bolzano, nel calcolo sono state considerate solo le superfici situate in territorio altoatesino. (Più precisamente questo ghiacciaio risulta censito solo in Lombardia, ma la sua area è suddivisa fra Alto Adige e Lombardia e contribuisce quindi al totale complessivo di entrambe le aree).

I ghiacciai dell’Alto Adige sono distribuiti su sette gruppi montuosi principali: Ortles-Cevedale, Venoste Orientali (Palla Bianca - Similaun), Venoste Orientali-Passirie (Tessa), Breonie Occidentali, Breonie Orientali e Aurine (Gran Pilastro), Alti Tauri-Tre Signori, Vedrette di Ries.

Fra questi il gruppo più glacializzato risulta essere l’Ortles-Cevedale dove sono presenti 54 ghiacciai con un’area totale di 34,92 km² (superficie media di 0,64 km²).

Le Passirie formano il gruppo montuoso con il glacialismo più ridotto (area totale 2,98 km² per 22 unità glaciali, con area media di 0,14 km²).

Analizzando l’esposizione dei 212 ghiacciai altoatesini, si osserva come questi siano prevalentemente orientati verso i quadranti settentrionali: il 64% delle superfici glaciali altoatesine presenta un’esposizione verso i settori settentrionali; considerandone il numero, il 61% dei corpi glaciali presenta un’esposizione settentrionale, dove il settore Nord è quello più rappresentato (28%).

Il confronto delle superfici attuali con quelle del Catasto glaciologico italiano, elaborato del 1989, evidenzia una netta riduzione areale: la superficie gliaciale totale si è infatti ridotta del 30%, passando dai 122,22 km² del catasto precedente agli attuali 85,12 km². Fra i singoli gruppi montuosi le variazioni areali risultano molto diversificate: si passa infatti da riduzioni percentuali elevate, ad esempio per le Passirie (-63 %) e le Breonie Orientali (-40 %), a contrazioni areali più ridotte, come per l’Ortles Cevedale (-17%) e per gli Alti Tauri (-19%). Dal punto di vista numerico, invece, c’è stato un lieve incremento delle unità glaciali. Nel Catasto Cgi del 1989 erano stati infatti censiti 206 ghiacciai, sei in meno rispetto agli attuali 212.

Questo aumento però non è un fatto positivo: è dovuto soprattutto alle numerose unità derivanti da frammentazioni - oltre 70, tra queste il ghiacciaio Solda si è suddiviso in 5 placche, il ghiacciaio Fontana si è frammentato in quattro porzioni e il Malavalle è ora suddiviso in quattro frammenti - che hanno bilanciato l’elevato numero di estinzioni (come il ghiacciaio Saent Nord, e il Dosso Largo), ed è stato particolarmente evidente nelle Breonie Orientali (20) e nelle Vedrette di Ries (8).

In altri settori il numero di nuove unità derivanti da frammentazioni è stato superato dalle estinzioni e quindi il bilancio netto è stato negativo (ad esempio nelle Venoste Orientali con -13 e nelle Passirie con -12 apparati).

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