Gli alpini aiutano una famiglia toscana colpita dall’alluvione

Consegnato il ricavato della vendita di brulé al Mercatino Una parte dei 12 mila euro raccolti va al Gruppo missionario


di Simone Facchini


MERANO. La solidarietà e l’emozione sono due moti dell’animo che vanno a braccetto. Lo si è sentito, forte e chiaro, ieri nella sala giunta del palazzo municipale con la consegna da parte del gruppo alpini meranese del ricavato dell’attività all’ultimo Mercatino di Natale: 12 mila euro di beneficenza, 8 mila donati a una famiglia di Carrara vittima dell’esondazione del fiume Carrione lo scorso novembre e i rimanenti 4 mila al Gruppo missionario meranese (Gmm).

I canti del Coro alpino Merano, la presenza del presidente delle penne nere della sezione Alpi Apuane e del capofamiglia cui è stata destinata la somma, il cordoglio per due recenti lutti che hanno colpito entrambe le compagini Ana, le parole dei rappresentanti del Gmm, tutto ha contribuito a toccare in profondità le corde dei sentimenti. Con la memoria che ha ripercorso momenti difficili, ma soprattutto con lo spirito rivolto al futuro, alla speranza che viene coltivata anche grazie a questi gesti.

"A inizio novembre – ha raccontato Alfredo Torneri, capogruppo dell’Ana Merano - la zona di Carrara è stata presa di mira da piogge torrenziali. Già due anni fa l’acqua aveva fatto disastri e il nostro aiuto era stato indirizzato a una famiglia della zona. Nell’occasione avevamo allacciato i rapporti con gli amici alpini delle Alpi Apuane, la strada era stata tracciata ed è venuto naturale ripercorrerla ora che, a distanza di così poco tempo, la rottura degli argini del fiume ha provocato nuova devastazione".

Per consuetudine, gli alpini meranesi assegnano il denaro a persone in difficoltà (l’esondazione ha portato via tutto alla famiglia di Carrara, marito, moglie e figlia si sono salvati per miracolo) o a precisi progetti di solidarietà: la seconda tranche della donazione è stata assegnata al Gruppo missionario, presente con il presidente Roberto Vivarelli e il fondatore Alpidio Balbo: “È fondamentale - ha evidenziato Vivarelli - fare rete tra realtà e associazioni mosse dalla volontà di “costruire”. Questo caso ne è un esempio. Il Gmm agisce “per l’Africa in Africa”, soprattutto nel Benin e nella costruzione dei pozzi in una zona dove l’acqua è scarsa, ma si adopera anche nell’educazione e nella sanità. Questa cifra concorrerà all’acquisto di un pulmino per il trasporto dei malati di un lebbrosario, l’ultimo nel Benin, gestito dai padri camilliani francesi".

Dura da un decennio l’impegno del gruppo alpini nella vendita di vin brulé (il migliore di tutto il Mercatino, si dice) all’appuntamento natalizio e nella donazione del ricavato in beneficenza. Oltre venti soci, a puro titolo volontario, anche quest’anno si sono alternati per quaranta giorni nella casetta sulle Lungopassirio. A loro è andata la riconoscenza dei destinatari dell’azione, del Comune e della cittadinanza (espressa dal vicesindaco Giorgio Balzarini), perché grazie a loro Merano rafforza il suo spirito solidale. A parole, canti e ringraziamenti è seguita la consegna degli assegni. Commozione, poi spazio a sorrisi e voglia di guardare al domani.

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