Gli Schützen chiedono la grazia per gli ex terroristi

Un provvedimento di clemenza per gli ex terroristi sudtirolesi degli anni Sessanta, il malumore per la questione non ancora risolta dei monumenti fascisti, il richiamo al tema dell'autodeterminazione: sono questi i temi affrontati dagli Schuetzen altoatesini



BOLZANO. Un provvedimento di clemenza per gli ex terroristi sudtirolesi degli anni Sessanta, il malumore per la questione non ancora risolta dei monumenti fascisti, il richiamo al tema dell'autodeterminazione: sono questi i temi affrontati dagli Schuetzen altoatesini, chiamati a convalidare il passaggio del testimone alla guida dei tiratori scelti dall'uscente Paul Bacher (73 anni) al nuovo comandante Elmar Thaler (35).

In una mozione discussa nell'assemblea del movimento, un tempo contiguo alla Svp ed oggi più vicino alla destra separatista, si chiede un provvedimento di clemenza per gli ex attentatori, presentato come "atto di umanità ". Il tema dei monumenti fascisti, dopo l'accordo stipulato di recente tra l'ex ministro Sandro Bondi e il governatore Luis durnwalder, che prevedeva il depotenziamento dei manufatti dell'epoca fascista che sorgono in Alto Adige, è stato al centro degli interventi, con le accuse di Bacher e Thaler a Durnwalder di non avere mantenuto le promesse.

Critiche Thaler le ha espresse anche nei confronti del ministro Roberto Maroni, al quale ha contestato di non avere portato avanti il'tavolo della convivenza' promosso alcuni anni fa. Tra i punti affrontati anche il rilancio del tema del plebiscito e la richiesta del doppio passaporto (Italia-Austria) per i sudtirolesi.













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