Gschwendt, uno sguardo raccolto

Al Museo civico di Chiusa il lato più intimo dell’artista scomparso lo scorso anno



Heiner Gschwendt, morto il 27 marzo 2011, pochi giorni dopo aver compiuto 97 anni, ha contribuito in maniera fondamentale al rinnovamento della tradizione artistica sudtirolese. Egli è stato pittore accademico, grafico, cittadino onorario di Chiusa e membro onorario del Südtiroler Künstlerbund, gli è stato inoltre conferito il prestigioso premio Walther von der Vogelweide.

Quasi contemporaneamente, il Museo Civico di Chiusa ed il Südtiroler Künstlerbund gli dedicano due mostre distinte nei contenuti, una con sede a Chiusa (Museo Civico), l’altra a Bolzano (Galleria Prisma). Ognuna focalizza l’attenzione su aspetti differenti e contribuisce a dare un quadro d’insieme della sua vasta produzione artistica. La mostra al Civico di Chiusa sarà inauguata dopodomani 27 aprile, alle ore 18 ed andrà avanti fino al 9 giugno prossimo.

In occasione di queste due mostre viene presentata la nuova monografia a lui dedicata, in una nuova veste grafica e con degli approfondimenti rispetto alle precedenti. La mostra di Chiusa intende offrire al visitatore la possibilità di conoscere il lato meno noto della sua attività, focalizzando per l’appunto l’attenzione in quella che è la sua produzione artistica più intima, ovvero quegli aspetti del suo operato più raccolti e inaspettati. Il titolo della mostra - «Uno sguardo raccolto» - ne anticipa i contenuti.

Schizzi e studi preparatori, rendono tangibili i suoi pensieri e rivelano la complessità degli studi che stanno all’origine dell’opera finita.

La mostra presenta una parte significativa della produzione grafica dell’artista, con studi preparatori per i lavori piú disparati, xilografie ed opere realizzate con tecniche miste.

Ampio spazio viene dedicato alla sua attività di illustratore, intere generazioni di alunni riconosceranno in questi studi le illustrazioni dei loro libri di scuola. La mostra spazia dai lavori recenti fino a quelli realizzati agli inizi della sua carriera, una carriera caratterizzata dalla coerenza nelle scelte stilistiche e dal costante sviluppo della sua arte. Nello stesso periodo (la domenica) è possibile visitare Casa Gschwendt, ove l’artista ha abitato fino alla morte e dove nel suo atelier ha creato fino a poco tempo prima di morire. Qui per l’ultima volta, sono esposti lavori dedicati alla tanto amata Chiusa ed altri motivi.

Heiner Gschwendt, bolzanino di nascita (1914), nel biennio 1935-37 studia presso l’Accademia di arti applicate di Monaco. Al termine del secondo conflitto mondiale, riprende gli studi, interessandosi principalmente alla tecnica dell’affresco. Dopo il suo matrimonio nel 1940 si trasferisce a Chiusa, sua amata patria e fonte d’ispirazione. Egli rappresenta come pochi altri il «Klausner Künstlerstädtchen». Nel 1984 gli viene conferita l’onorificenza in oro della città di Chiusa. Il 29 maggio 2001 la città di Chiusa lo nomina cittadino onorario per esprimergli tutta la gratitudine per i grandi meriti come artista, come letterato e come uomo. Nel 1984 il Südtiroler Künstlerbund lo nomina membro onorario e gli dedica una propria monografia da lui redatta e ristampata nel 1997. Nell’ottobre 1987 gli viene conferito il prestigioso premio Walther von der Vogelweide.

Il poliedrico operato di Gschwendt abbraccia molteplici espressioni artistiche (pitture murali, e materiche, affreschi, sgraffiti, mosaici, illustrazioni, copertine per libri, schizzi per l’artigianato artistico riguardanti vetrate, lavori in ferro battuto, arazzi, gioielli ecc.) concretizzandosi inoltre in numerosi incarichi pubblici di carattere sia profano che sacro. Sue pitture murali si trovano per esempio nella cappella del cimitero di Brunico, in quella dell’Ospedale nuovo di Vipiteno e in quella dell’Ordine Teutonico a Bolzano nonchè in case dei centri storici di Brunico e Merano.

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