I bus della droga: chili di eroina e hashish 

In manette una donna nigeriana con 100 ovuli nello stomaco e un giovane afghano che riforniva il mercato bolzanino  



BOLZANO. L’asse del Brennero continua ad essere una via di comunicazione privilegiata dai trafficanti di sostanze stupefacenti. Anche nelle ultime ore i reparti della Guardia di Finanza di Bressanone e di Bolzano hanno individuato e bloccato due corrieri della droga. E ancora una volta nella rete delle forze dell’ordine è finita una giovane donna nigeriana, utilizzata da organizzazioni internazionali senza scrupoli. Si tratta di una ragazza di 24 anni (O.J., come detto di nazionalità nigeriana, residente nel Centro Italia) che aveva nello stomaco cento ovuli contenenti complessivamente un chilo di eroina. La donna è stata fermata per un controllo a bordo di un bus di una ditta privata che offre viaggi a lunga percorrenza. I controlli della Guardia di Finanza sono scattati durante una breve sosta del pullman alla stazione di servizio “Plose Ovest” lungo la carreggiata sud dell’autostrada del Brennero all’altezza del Comune di Varna. In effetti negli ultimi tempi sono aumentati i viaggi in pullman dall’estero verso l’Italia utilizzati da trafficanti per far giungere a destinazione carichi anche rilevanti di droga. In questo la droga sarebbe stata diretta a Verona.

Durante i controlli la giovane donna nigeriana che aveva ingerito gli ovuli si è tradita nel senso che ha evidenziato un nervosismo ed un’agitazione inconsueti. I controlli disposti nei bagagli della donna non hanno portati a scoprire nulla di irregolare. La giovane straniera è però risultata poco credibile sui motivi che la vedevano in viaggio dalla Germania all’Italia. In effetti il pullman in questione era partito da Monaco di Baviera ed avrebbe dovuto trasportare la ragazza nigeriana sino a Verona.

Visti i precedenti casi di donne nigeriane utilizzate per il trasporto in corpo di ovuli carichi di droga, gli uomini della Guardia di Finanza hanno posto la donna in stato di fermo accompagnandola all’ospedale di Bressanone per alcune lastre di controllo dello stomaco. Sono stati così individuati i cento ovuli e la giovane nigeriana ha ammesso che contenevano eroina e che aveva accettato di trasportarli in Italia per poche centinaia di euro. La donna, che sembra fosse a conoscenza degli elevati rischi per la vita in caso di rottura di uno degli ovuli, è stata dichiarata in arresto ma subito consegnata ai medici dell’ospedale per agevolare l’evacuazione dei contenitori dello stupefacente. Ora la giovane nigeriana è in carcere a Trento a disposizione dell’autorità giudiziaria. La sua posizione è processualmente seria. Un chilo di eroina ad una elevata percentuale di principio attivo non è poca cosa. La sostanza sequestrata avrebbe fruttato cento mila euro. Su un altro pullman a lunga percorrenza è stato arrestato, questa volta dalla polizia, anche un cittadino afghano di 21 anni, in Italia con permesso e beneficiario dei programmi di protezione e aiuto umanitario. Il giovane, rientrato in pullman a da un viaggio a Milano, è stato trovato in possesso di tre chili e mezzo di hashish destinato al mercato nero della droga bolzanino.

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