I protezionisti: A22, il Tar impone i 100 km all’ora 

Dissinger (Dachverband): superati i limiti nelle emissioni di biossido d’azoto L’avvocato Telser: «Se non ci si adegua chiederemo il commissariamento»



BOLZANO. La Federazione protezionisti sudtirolesi stavolta ha in mano delle carte che scottano e che ha tutte le intenzioni di far valere. Stiamo parlando di una sentenza del Tar del Lazio emessa a inizio maggio e che di fatto impone la limitazione della velocità sull’Autobrennero in tre tratti, come proposto a suo tempo dall’Agenzia provinciale all’ambiente: a sud di Bolzano per 16 km fino circa a Egna, e negli attraversamenti A22 di Bolzano e Bressanone. Cento chilometri orari per limitare le emissioni di biossido di azoto, i cui valori misurati in atmosfera sono fuori norma e minacciano la salute della popolazione residente lungo l’asse autostradale. Ieri, a poco più di un mese dalla sentenza e vista l’assenza di soluzioni concrete messe in atto o anche solo proposte da chi di dovere, il Dachverband è passato all’attacco: Provincia e Regione, in quanto maggiori azionisti, e la stessa A22, ha chiarito il portavoce dei protezionisti Klaus Peter Dissinger, «cincischiano da troppi anni. E invece, servono misure di breve periodo. Subito. Niente Bbt, niente interramento dell’A22. Potrebbero ben servire, ma fra tanti anni. Troppi anni. Per abbattere le emissioni inquinanti, comprese quelle acustiche, servono a poco o niente le misure sperimentali messe in atto di recente dall’Autobrennero». Si devono imporre limiti di velocità più stringenti, che servono eccome, e lo dimostrano i dati registrati sull’asse autostradale fra Innsbruck e Kufstein. «Dove è stato imposto il limite dei 100 chilometri orari e, soprattutto, dove lo si fa rispettare». Spiega il legale dell’associazione, l’avvocato bolzanino Alex Telser: «Esattamente ciò che hanno chiarito in sentenza i giudici amministrativi del Lazio, competenti per materia». Con la sentenza 5081 dell’8 maggio scorso, in seguito a una causa promossa e poi vinta dal Dachverband contro Stato, Provincia e Autobrennero, «i giudici amministrativi laziali hanno scritto nero su bianco la necessità di agire: “A fronte del delicato e pressante problema della doverosa riduzione nell’atmosfera del valore limite di 40 microgrammi/metro cubo, quale valore medio annuale del biossido di azoto non superabile, lungo l’autostrada del Brennero nel territorio altoatesino, e quindi della necessità di imporre un limite di velocità la cui violazione sia sanzionabile, sì da rendere efficace la riduzione delle emissioni in atmosfera”.

I giudici parlano anche delle limitazioni di velocità in A22: “Una sperimentazione autonomamente condotta da altri enti, la cui inefficacia tuttavia è risultata conclamata nell’ambito della stessa istruttoria”.

Entro trenta giorni, ha spiegato ieri nel corso di una conferenza stampa l’avvocato Telser, «si sarebbero dovute assumere contromisure concrete. Invece, siamo soltanto venuti a conoscenza del fatto che si è tenuta una seduta del comitato tecnico cui partecipano vari ministeri e provincia, ma si è trattato di un incontro interlocutorio, sono rimasti sul generale». Telser spiega che lo spazio di manovra tecnico giuridico per imporre i limiti esiste e che è lo stesso codice della strada a considerare prioritaria la salute dei cittadini. Ma poi il limite da solo non basta. Come ha spiegato Dissinger, «in Austria funziona perché viene fatto rispettare.» La Provincia e la Regione, secondo il Dachverband, «avrebbero la possibilità di agire in modo rapido e incisivo, in quanto azionisti di peso dell’Autobrennero». Altrimenti? «La sentenza dei giudici amministrativi del Tar del Lazio - conclude l’avvocato Alex Telser - è chiara. Se non verrà rispettata la volontà del Tar, chiederemo che venga nominato un commissario ad acta perché si occupi dell’introduzione del limite di velocità come consigliato dagli esperti dell’Appa già molti anni fa: 100 km/h sotto Bolzano, a Bolzano, a Bressanone. Tutto sommato si tratta di richieste davvero di modesta entità».

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