L'ALLARME

"I vecchi ponti in calcestruzzo sono tutti potenzialmente a rischio"

L'amara analisi del bolzanino Settimo Martinello, direttore generale di 4 Emme: "Il calcestruzzo non dura per sempre"



BOLZANO. Come il ponte Morandi, ci sono altre decine di migliaia di ponti italiani che potrebbero essere a rischio crollo. E ogni anno puntualmente ne crollano una ventina solo che non fanno notizia perché non sono grandi come quello di Genova.

A sostenerlo è Settimo Martinello uno che la situazione dei ponti italiani la conosce bene: è il direttore generale di 4 Emme, società di Bolzano ma con sedi in sedici città, che si occupa di ispezioni e verifiche sullo stato dei ponti. "In questo momento ne gestiamo cinquantamila".

Non il ponte Morandi, però. "Quello era gestito dalle autostrade e di solito loro fanno le cose per bene, anche se quel ponte, lo sapevano tutti, aveva sempre avuto dei problemi".

Genova, quel camion sul ciglio del baratro. Le immagini del disastro

«Ci riteniamo dei miracolati». Così Giulia, compagna di Gianluca, l'autotrasportatore di 28 anni che diventerà papà a settembre e che è rimasto appeso al camion durante il crollo del ponte Morandi. Gianluca, che lavora come autotrasportatore per un mobilificio, stava andando a lavorare. Giulia si trova al Policlinico San Martino, l'ospedale dove il camionista è stato trasferito. «Il mio compagno è rimasto appeso al suo camion: io penso che sia rimasto attaccato alla vita per amore del suo bambino che sta arrivando - ha detto Giulia -. Ora lo stanno operando, ha molte fratture ma non è in pericolo di vita. Del suo collega non si hanno ancora notizie. Non so di più perché non l'ho ancora visto e non vedo l'ora di poterlo abbracciare». Ecco le foto del ponte nel pomeriggio, poche ore dopo il disastro (foto Ansa)

Il fatto, secondo Martinello, è che tutti i ponti realizzati in calcestruzzo fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta sono a rischio. "Perché - spiega - sono arrivati a fine vita, non sono eterni ed è troppo facile prevedere che andranno giù tutti. Questi ponti sono fatti con una struttura di acciaio ricoperta di calcestruzzo. Il calcestruzzo è solo una copertura che serve a proteggere i materiali ferrosi dall’acqua e quindi dall’ossidazione, ma il calcestruzzo ha una sua vita utile, trascorsa la quale l’umidità passa, si infiltra e inizia un processo di carbonatazione, che avvia l’ossidazione che provoca la corrosione.

Ha presente quando sul calcestruzzo compaiono delle strisce nere? Quello è l’ossido del ferro che sta uscendo. Ci mette dieci o quindici anni questo processo a compiersi. Alla fine fuori sembra tutto a posto, dentro però l’armatura è sparita”.













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