I Verdi: «Siamo l’antidoto a Salvini e al populismo» 

Chiusura della campagna in piazza Municipio: «Obiettivo, confermare i 3 seggi» Foppa: «Il vento della Baviera soffierà anche qui, pronti al dialogo con il Pd»



BOLZANO. La speranza che inizia a colorarsi di realtà è il sorriso di Georg Willi che saluta Bolzano sotto i pennoni del municipio. «Ecco il primo sindaco verde austriaco, il primo che guida Innsbruck, una Landeshaupstadt», lo presenta Tobe Planer. È il volto dei verdi che dalla lotta passano al governo, sospinti dal vento del nord, che dal Tirolo è passato a soffiare sulla Baviera e che Brigitte Foppa aspetta che faccia lo stesso anche a Bolzano. È il momento? «È il momento - dice - perché l'argine ai populisti lo si fa da qui ma non solo...». Il non solo è l'idea, che si fa sempre più concreta, di farsi apripista dei un nuovo centrosinistra. E con chi se non col Pd. Ma dai dem i verdi si attendono un altro passo, ecco il punto. E in che senso? «Allora, partiamo dal fatto che sono anni che chiediamo al Pd di farsi sentire - dice Foppa - di mostrare che è vivo. Aprite quelle bocche! Ho detto e pensato tante volte».

Vuol dire, la leader dei Grüne, che da un partito di sinistra, la sinistra anche ecologista si sarebbe aspettata maggiore chiarezza su alcuni punti legati alla convivenza, al rispetto della dignità dei gruppi, alla distanza dai gruppi di pressione. Battere i pugni in Provincia. E invece niente. Ma le porte non sono chiuse: «Noi contiamo di confermarci la principale forza del centrosinistra ma col Pd siamo pronti a dialogare perché adesso il tema è contrapporsi al populismo, alla Lega, a quella parte di Svp che immagina di governarci». E dunque questo è emerso tra le righe dell'incontro conclusivo della lista che, sotto lo slogan “La spinta verde”, ha colorato piazza Municipio di gazebo, panche per la birra, bandiere e tanta gente. E ha ospitato il primo sindaco Grüne d'Austria e di Innsbruck. Volto nuovo della politica, ha strappato applausi quando ha mostrato come possa giungere dai verdi d'Europa una prima risposta a Salvini e alla destra austriaca e tedesca ma ha anche chiarito un punto molto dibattuto da questa parte del Brennero: «Il doppio passaporto è una brutta battaglia. Noi l'avevamo tolto dall'agenda del parlamento di Vienna ma la destra e i liberali l'hanno riproposto. Ma è una scelta politica che non porta da nessuna parte». Dovrebbe essere musica per le orecchie del Pd. Un po' meno della Svp. Accusata di aver proposto una campagna tutta puntata sulle grandi opere e sulle piccole, senza mai accettare il confronto sugli orizzonti strategici: i rapporti tra i gruppi, la sostenibilità, l'autonomia nel rispetto degli italiani , i rapporti coi potentati economici. Cosa si aspettano dunque i verdi? «Almeno di confermare i nostri tre consiglieri e di restare prima forza dell'area». E anche di accogliere i transfughi di sinistra delusi dal Pd. E Köllensperger? «La sua presenza ci ha consentito di affinare il nostro profilo - aggiunge Brigitte Foppa - e dunque la gente sa chi siamo, o ci ama o ci odia. Siamo qui, siamo chiari e tutti sanno cosa vogliamo. Gli altri dicono tutto e niente». (p.ca.).















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