«Ice Arena Bz», il nuovo palaghiaccio 

In esclusiva i rendering del progetto. Accelerazione di Comune, Provincia e Coni. Sarà punto di riferimento nazionale


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Si chiama “Ice Arena Bz”. Ma non sarà solo un palaghiaccio. Perché lì, tra pista e tribune con 5.000 posti a sedere, in una sua appendice che salirà tra piani di cemento e vetro curvato per seguire il profilo esterno dell'edificio, è previsto che si installi il “Centro federale di alta specializzazione per sport su ghiaccio e medicina dello sport”. Detto in soldoni: sia il cuore medico-scientifico nazionale che lo snodo anche amministrativo-gestionale di hockey su ghiaccio, pattinaggio su ghiaccio, di figura e velocità, curling e short track.

Lo scenario conclusivo è questo: fare di Bolzano la capitale degli sport del ghiaccio.

E dotarla di una sede iconica in questa prospettiva.

Contando sulle eccellenze del Bolzano hockey, che possiede il palmares più prestigioso al di qua del Brennero e sulla tradizione di figura che ha nella Kostner la sua immagine più trasversale e riconoscibile.

Su questo progetto architettonico sono in fase avanzata le consultazioni tra Provincia, Comune e Coni. Che contano su due piedistalli strategici: le Olimpiadi 2026 e , appunto, la struttura nazionale degli sport del ghiaccio. Possono procedere insieme, queste due direttrici "politiche" ma anche avanzare separatamente, prescindendo l'una dall'altra.

In questo senso: pur senza la partecipazione di Bolzano alla co-gestione dei giochi, la struttura ha trovato la sua giustificazione gestionale nella necessità di avere , qui, un centro sportivo federale come luogo di coordinamento di attività sportive che in Alto Adige vantano una lunga tradizione di efficienza e partecipazione. Ecco perché le messe a punto progettuali sono proseguite, in queste settimane, nonostante la presa di posizione del Coni a favore della candidatura di Milano-Torino e a scapito di quella veneto-cortinese. E si intensificheranno adesso che il Cio, il comitato olimpico internazionale ha invece aperto le sue porte al dossier di Luca Zaia con l'appoggio esterno di Arno Kompatscher e Ugo Rossi.

Il nuovo palaghiaccio bolzanino entrerebbe, in questa luce, “nelle strutture messe a disposizione” dei giochi da parte della Provincia autonoma, così come confermato dal governatore altoatesino.

E si inquadrerebbe nella cornice di sostenibilità che la stessa Provincia ha posto come precondizione al proprio appoggio infrastrutturale. Il progetto prevede, come già anticipato dall'Alto Adige, di trovare spazio in via Galilei, di fronte al Twenty dove adesso opera un parcheggio all'aperto, e si trova a ridosso dei tre lotti di proprietà comunale uno dei quali ospita la sede dei vigili urbani. «Il presumibile maggiore flusso di traffico nei giorni di gara - osservano in Comune - sarebbe compensato perché nei prossimi mesi verrà messa a punto ed è stata già finanziata la costruzione della "mini tangenziale nord" in Zona, sulla direttrice via Siemens-via Grandi-tunnel oltre ponte Roma, elaborata proprio per alleggerire l'asse di via Galilei».

È in fase di messa a punto anche lo scheletro finanziario del progetto. Interverrebbe con fondi propri il Coni, la Provincia stessa in quanto giudica il palaghiaccio infrastruttura provinciale strategica, e il Comune. Non con un intervento finanziario diretto ma mettendo a disposizione il proprio patrimonio di terreni: i tre lotti sull'angolo con via Lancia-via Galilei, di cui il terzo è stato liberato proprio in questi giorni con l'abbattimento della vecchia palazzina acqua e gas.

Gli altri terreni sono di proprietà della Podini Holding che verrebbe compensata con alcune porzioni immobiliari all'interno del progetto. La gestione operativa sarà poi a due, Provincia-Comune.

Tra gli altri particolari previsti dai progettisti e che in queste settimane sono al vaglio di sindaco a presidente della Provincia, oltre che dei funzionari di municipio e Palazzo Widmann, c'è da stabilire quali e quanti uffici amministrativi possano essere inclusi. E poi una foresteria per accogliere squadre e atleti anche oltre la stagione invernale, per allenamenti a secco o ritiri; un centro di medicina sportiva, uffici pubblici e un'area vendita integrata aperta al pubblico.

Naturalmente, all'interno vi sarà una pista per le gare di hockey e altri spazi-ghiaccio per pattinaggio velocità, artistico, curling e tutte le altre discipline del freddo.

In questi giorni si è svolto un ulteriore incontro tra Arno Kompatscher e Renzo Caramaschi e altri sono previsti nei prossimi giorni con Coni altri possibili finanziatori dell'opera.

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