Il battesimo dei libri al posto della banca

Inaugurata la biblioteca da 800 metri quadri. Zambaldi (Tsb): «Ha ragione Tommasini, creiamo una piazza per la cultura»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Il bancomat è stato riconvertito: adesso è uno sportello per il prestito dei libri. Succede in via Cappuccini, angolo via Marconi. Ed è una notizia in anni in cui anche un ministro si è trovato a dire che "con la cultura non si mangia". Invece qui una biblioteca, la «Claudia Augusta» che ieri ha celebrato la sua riapertura, ha comprato una banca (l’ex filiale Btb). Il prezzo? Poco più di 3 milioni di euro. Pochi o tanti, il risultato non è da poco perchè la nuova biblioteca provinciale, che prima se ne stava in un appartamentino relegato in via Mendola, si è unita al Centro Trevi, altro luogo del sapere diffuso e multimediale, costituendo nei fatti la Casa della cultura italiana. Non grande come la Haus der Kultur, ma i suoi 800 metri uniti a quello che già c'era al suo fianco costituiscono un "unicum" di notevoli potenzialità in prospettiva per un gruppo che ha sempre arrancato in cerca di spazi condivisi e spesso litigato nel momento in cui avrebbe dovuto condividerli. "Puntiamo alla coesione sociale - ha detto Christian Tommasini - per questo si investe in processi formativi. Ma questi hanno anche bisogno di luoghi dove si innescano scambi e relazioni sociali. Anche così cresce la cultura". Il vicepresidente si è molto mosso in questi anni per il trasloco concluso ieri. Coordinando il lavoro di due assessorati, la Cultura italiana e il Patrimonio. E annuncia: "Fatto questo ora il Polo bibliotecario alle ex Pascoli Longon. Tra pochi mesi si inizia il cantiere". Previsioni: a gennaio 2018 via agli scavi alle ex Pascoli. In sostanza nel nuovo centro che riunirà biblioteca Civica comunale, Tessmann tedesca provinciale e, appunto, Claudia Augusta. La domanda: ma perchè spendere ora per uno spazio che verrà liberato da queste strutture tra poco più di tre anni (la consegna del Polo è prevista per il 2021)? La risposta è che questi nuovi spazi di via Marconi-via Cappuccini sono già stati collegati al Centro Trevi e nel 2021, via la Claudia, essi costituiranno un'unica casa della cultura. "Più che casa la chiamerei piazza- ha chiosato Claudio Andolfo, che ha sostuito Antonio Lampis (chiamato alla direzione nazionale musei) a capo della ripartizione Cultura - perchè saremo aperti a tutti i gruppi e a tutte le contemporaneità, dal multimediale all'arte". A proposito di piazza. Ieri mattina all'inaugurazione c'era anche, tra i tanti accorsi, Walter Zambaldi direttore del Teatro stabile. Che è proprio a due passi, diviso solo dal muro dei Cappuccini. E infatti Zambaldi dice: "Sono d'accordo con Tommasini, questo muro, se non abbattuto del tutto, va almeno aperto. Penso a un varco di una ventina di metri sul fronte e altri ai lati". E perchè direttore? "Il nostro è uno dei pochi teatri senza una piazza, è circondato dal traffico. Penso a cosa potrebbe succedere con uno slargo verde da gestire insieme al Trevi, alla Claudia Augusta alle gallerie come la Casciaro. Questo è un angolo in cui, magari per caso, si è data appuntamento la cultura in tutte le sue forme. Immaginate la danza nel parco o il teatro in questa possibile piazza... la gente che arriva, che si ferma...". E anche Tommasini insiste: "Proviamoci, questo è il momento". Momento in cui tutti si sono accorti quanto è vicino il teatro, quanto è piena di cose la via e di quanto chiude quel muro invece di aprire. "C'entra la Provincia, la Curia - insiste il vicepresidente - ma con un Trevi grande e tante attività per piacere non abbandoniamo l'idea. Già Bolzano ha pochi luoghi aperti di aggregazione...". Intanto è aperta la Claudia Augusta. Sono già iniziati a pieno ritmo i prestiti. Si muove in sinergia col Trevi il multimediale. Presto i primi eventi, promette la direttrice Valeria Trevisan.













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