Il beato Mayr-Nusser Un monito contro il ritorno dei fascismi 

Nell’anniversario della morte corone e letture in Duomo L’Anpi altoatesina sfila al corteo anti-razzista di Roma



BOLZANO/ROMA. «Mai più fascismi, mai più razzismi». Questo lo slogan della manifestazione nazionale tenutasi ieri a Roma, cui ha partecipato anche l’Anpi dell’Alto Adige. Anpi che ieri mattina a ponte Campiglio, presso la casa natale del beato Joseph Mayr-Nusser, alla presenza del sindaco Caramaschi e dell’assessore Repetto ha deposto un cuscino di garofani bianchi. E sempre ieri, nel pomeriggio, in duomo si è tenuta una sentita lettura di brani del beato altoatesino martire dell’antinazismo, nel 73esimo anniversario della morte, con l’accompagnamento di un quartetto d’archi composto da studenti del Monteverdi.

Tre manifestazioni, un unico filo rosso, sintetizzabile con le parole del vescovo Muser, scritte nella lettera pastorale in previsione delle politiche del 4 marzo, che tanto hanno creato scompiglio, specie fra le destre sudtirolesi. «Sui cocci di una politica di stampo neoliberale-capitalistico attecchiscono ingiustizia ed esclusione. Di fronte a ciò sta la reazione di coloro che, sempre più numerosi, si rifugiano in un populismo semplicistico e in un nazionalismo egoistico o in un patriottismo di basso profilo, spesso mal compreso. La risposta deve essere un’altra». La solidarietà, ancorata al diritto, nello specifico nazionale alla costituzione. Proprio per richiamare la politica al rispetto concreto, fattivo, della carta costituzionale, si è tenuta la manifestazione di Roma. Come sottolinea il presidente dell’Anpi altoatesina, Guido Margheri, ieri nella capitale: «Nonostante la pioggia, si è trattato di una manifestazione grande, non solo per l’Italia ma per l’Europa. In un momento in cui c’è il concreto pericolo del fascismo che risorge, col diffondersi di culture antidemocratiche e razziste, gran parte dell’associazionismo democratico e solidale del nostro paese ha promosso questo corteo, cui hanno aderito sindacati, Acli, l’unione delle comunità ebraiche, l’Arci, studenti». Si è trattato di un richiamo molto forte alla politica: si deve reagire, la politica deve agire per attuare davvero la costituzione. Una democrazia rischia se non risolve i problemi utilizzando questa via». Un dato di fatto assai positivo sottolineato da Margheri è che la manifestazione è stata «grande, democratica, popolare, ma soprattutto pacifica e non violenta». Un legame forte, quello dell’associazione partigiani con l’antifascismo non violento, ribadito in questi ultimi giorni per tre volte anche a Bolzano. Giovedì ricordando la Rosa bianca, e ieri due volte in ricordo di Mayr Nusser. Al mattino, Orfeo Donatini, già presidente dell’Anpi, alla casa natale del beato ha deposto un cuscino di garofani bianchi, ricordando la raccolta firme per intitolare il liceo scientifico di via Fago al martire antinazista. A breve la petizione verrà presentata, si spera con esito positivo, al presidente Kompatscher. Infine, ieri in duomo, toccante lettura di brani di Mayr-Nusser, alla presenza del sindaco e del figlio del beato. Paolo Valente, direttore Caritas, ha esordito ricordando le parole di monsignor Muser, «parole scomode, che non sono piaciute a tutti».(da.pa)

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