Il ladro stalker è tornato Ruba davanti ai commessi 

L’allarme. Il grido d’allarme di Luca Roman, titolare del negozio di abbigliamento di via Bottai  «Entra in negozio e se ne va con intere pile di vestiti, terrorizzando le commesse e e i clienti»



Bolzano. A volte ritornano. E spesso non sono riapparizioni gradite. Ne sanno qualcosa il personale e il titolare del negozio di abbigliamento Scout, nella centralissima via Bottai. A distanza di un anno esatto dall’articolo dell’Alto Adige, in cui si parlava delle ripetute e “puntuali” (nel senso che colpiva quasi sempre attorno alle 16) incursioni ladresche di un giovane magrebino, che entrava nel negozio e con nonchalance raccattava un po’ di merce e se ne andava. La cosa era andata avanti per un bel po’ e anche altri negozi del centro storico cittadino avevano vissuto lo stesso incubo di Scout. Alla fine, però, anche grazie al grido d’aiuto dei commercianti raccolto dal nostro giornale, il ladro seriale, che a tutti era parso avere problemi evidenti, era sparito. In molti speravano che le forze dell’ordine, presolo in consegna, lo avessero poi affidato a qualche struttura in cui potesse essere curato. Chissà, forse è stato così. Ma il ragazzo è tornato. E non ha cambiato abitudini. Anzi, a dire il vero, un po’ le ha cambiate: non passa più alle 16. Ora le incursioni non hanno orario. «Si è ripresentato in negozio – spiega il titolare Luca Roman – e per noi è ricominciato un incubo. Entra all’improvviso, afferra intere pile di vestiti e se ne va. E dopo qualche mese di serenità, siamo ripiombati in un incubo. Perché, oltre all’evidente danno economico, che è consistente, non si riesce più a lavorare. Le ragazze sono spaventate perché, anche se fino ad ora non ha fatto male a nessuno, non sanno che reazione potrebbe avere il ragazzo se cercassero di fermarlo. Allo stesso tempo, non è possibile nemmeno avere la giusta attenzione verso la clientela perché c’è la costante paura che questo entri in negozio. Un inferno, insomma, da cui ci eravamo illusi di essere usciti». Il timore del negoziante è che la soluzione sia tutt’altro che rapida. «Le forze dell’ordine – conclude – fanno ciò che possono. Anche lo scorso anno, il ragazzo era stato fermato più volte, ma poi, tornava subito in libertà e il nostro tormento ricominciava».













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