Il maestro accusato di pedofilia ha lasciato gli arresti domiciliari 

L’insegnante è tornato libero in attesa della conclusione dell’inchiesta che si annuncia imminente L’unico provvedimento cautelare disposto a suo carico ora è l’obbligo di firma ogni giorno


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il maestro altoatesino finito sotto inchiesta per presunti atti di pedofilia nei confronti di una dozzina di bambine sue allieve non è più agli arresti domiciliari. Il giudice delle indagini preliminari ha infatti accolto l’istanza del suo avvocato e ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare. L’insegnante, dunque, l’altro pomeriggio ha potuto uscire dalla sua abitazione. Per il momento l’unica restrizione a cui è sottoposto (sempre a titolo cautelare) è l’obbligo di firma presso una caserma delle forze dell’ordine. Una misura che mira ad evitare che l’indagato possa allontanarsi basandosi su un possibile effetto sorpresa. Nel frattempo la Procura della Repubblica tirerà le somme dell’indagine, ormai sostanzialmente conclusa. Al momento comunque la Procura non ha ancora depositato la possibile richiesta di rinvio a giudizio. Sotto il profilo processuale, dunque, la situazione è in standby. L’unica cosa al momento certa è che l’insegnante ben difficilmente potrà più mettere piede in una scuola. Ricordiamo infatti che nel corso dell’inchiesta l’uomo è stato raggiunto agli arresti domiciliari dal provvedimento amministrativo di sospensione da ogni incarico professionale disposto dall’intendenza scolastica di lingua tedesca dalla quale l’insegnante dipendeva. L’accusa di aver abusato dei propri alunni per molestie di carattere sessuale non solo è molto pesante sotto il profilo penale ma è anche infamante per un insegnante sotto il profilo professionale e deontologico. Come si ricorderà, agli del procedimento ci sono le immagini registrate da telecamere spia degli inquirenti a scuola. Il maestro è stato monitorato per circa un mese. Le bambine abusate sono dodici. Le occasioni in cui le alunne si sono avvicinate al maestro nell’ambito dell’attività didattica sono state numerose. Le immagini dimostrerebbero che, non appena possibile, l’insegnante avrebbe approfittato della sua posizione per toccare e palpeggiare diverse alunne che (per fortuna)non avrebbero avuto l’impressione della gravità del suo comportamento.













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