Il maestro arrestato sospeso dalla scuola 

Si tratta di un provvedimento solo amministrativo. L’insegnante continua a tacere. Perizia su computer e telefoni  


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il maestro altoatesino arrestato per presunti atti di pedofilia nei confronti di una dozzina di bambine sue allieve, ben difficilmente potrà più mettere piede in una scuola. Ieri l’uomo è stato raggiunto agli arresti domiciliari dal provvedimento amministrativo di sospensione da ogni incarico professionale disposto dall’intendenza scolastica di lingua tedesca dalla quale l’insegnante dipendeva. Si tratta di un provvedimento solo amministrativo (per effetto dell’inevitabile procedimento disciplinare) che potrebbe però essere rafforzato anche da una vera e propria interdizione cautelare del giudice penale in attesa che l’intera questione venga chiarita a livello processuale. Su questo fronte, però, non c’è fretta dato che l’anno scolastico è appena terminato. Per il momento l’uomo non ha ancora accettato di rispondere alle domande dei magistrati, E questo, al di là delle più che giustificate strategie processuali difensive, la dice lunga sul fatto che l’indagato sia sicuro di aver avuto un comportamento sicuramente cristallino. L’accusa di aver abusato dei propri alunni per molestie di carattere sessuale non solo è molto pesante sotto il profilo penale ma è anche infamante per un insegnante sotto il profilo professionale e deontologico.

Tra il resto certi atteggiamenti potrebbero anche essere semplicemente oggetto di fraintendimenti e proprio per questo è difficile comprendere una “strategia attendista” da parte dell’insegnante se pensa di essere in grado di dimostrare e di rivendicare la propria estraneità ai fatti contestati. Nel frattempo l’avvocato difensore Stefano Zucchiatti è in attesa di poter visionare tutti i filmati delle intercettazioni ambientali effettuate dalla polizia su disposizione del giudice.

Si tratta di ore ed ore di immagini che il legale intende visionare attentamente con il proprio assistito. Il quale, nel frattempo, si è detto certo che nelle apparecchiature che gli sono state sequestrate (un computer e due telefoni cellulari) gli inquirenti non troveranno nulla di compromettente. Anche in questo caso, però, è probabile che alcune immagini ben presto saranno oggetto di divergenti interpretazioni posto che parte del materiale sarebbe già stato considerato, almeno parzialmente, di riscontro alla presunta tendenza pedofila dell’insegnante. Una valutazione definitiva sulla natura del materiale audivisivo rinvenuto nelle memorie informative del computer e dei due cellulari, non è stata ancora messa a punto dalla polizia che fornirà solo nei prossimi giorni una dettagliata relazione alla magistratura.

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