Il ministro: «Non sparate a M49» 

Un orso in fuga anche dalle polemiche. Kompatscher ha ordinato che sia catturato e abbattuto in caso ci sia un pericolo per la popolazione Secondo Spagnolli è possibile solo rimettergli un collare e controllarne gli spostamenti. Intanto le associazioni animaliste promettono battaglia



Bolzano. Salendo dal Trentino all’Alto Adige, M49 ha portato con sé anche il grande bagaglio di polemiche, discussioni e prese di posizione che, solo fino a qualche giorno fa, sembravano affare esclusivo della giunta Fugatti. La patata bollente è ora passata a Kompatscher, all’assessore competente Arnold Schuler e al direttore dell’Ufficio caccia e pesca Luigi Spagnolli. E, come da copione, anche le scelte fate al civico 1 di piazza Magnago non sono condivise da tutti. Il presidente Kompatscher ha firmato l’ordinanza di cattura per il plantigrado secondo quanto previsto dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali. Documento in cui il presidente dispone «al personale dell’Ufficio caccia e pesca della ripartizione Foreste di procedere alla rimozione dell’orso M49, mediante cattura con successiva captivazione permanente in area a ciò autorizzata (…), ovvero, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento di M49, possano determinare ulteriore grave ed imminente pericolo per l’incolumità di terzi o degli stessi operatori dell’Ufficio caccia e pesca, di procedere all’abbattimento dell’orso medesimo». Tradotto: Catturate M49, vivo o morto.

Ma l’eventualità che la primula rossa dei plantigradi venga abbattuta non piace a molti. Agli animalisti, ovviamente, e nemmeno al ministro dell’ambiente Sergio Costa, che aveva espresso la sua contrarietà all’ordinanza firmata da Fugatti, subito dopo la fuga di quello che tutti ormai chiamano come il celebre fuggitivo interpretato sul grande schermo da Steve McQueen. «Leggo che Papillon, cioè l’orso M49 – ha detto Costa – , si sia definitivamente allontanato dalla provincia di Trento, dove su di lui c’è un’ordinanza di cattura e abbattimento e stia dirigendosi in quella di Bolzano. Questa è una buona notizia se però la Provincia Autonoma di Bolzano non metterà a rischio la sua vita. Innanzitutto poi dobbiamo avere la certezza che l’orso di cui parlano sia proprio lui. Adesso, invito la provincia di Bolzano a non creare allarmismi controproducenti. Mi aspetto, in un sano rapporto cordiale e istituzionale, di ricevere presto notizie dal presidente Arno Kompatscher per attivare Ispra che è e sarà sempre pronta ad affiancare il territorio con tutta la sua competenza e disponibilità. Invito pertanto a non emettere ordinanze che mettano in pericolo la vita di Papillon. Lasciamo parlare i tecnici e non le suggestioni. Io rinnovo il mio appello: non ammazzatelo». Kompatscher, dal canto suo, ritiene legittima la cattura di M49 e che, al momento, non c’è intenzione di abbatterlo. «Le norme nazionali ed europee sul settore ci permettono di catturarlo. – ha detto il presidente – Ma solo in caso di serio pericolo preventivo per l’uomo potrebbe essere abbattuto».

Cattura su cui appare assai scettico Luigi Spagnolli, secondo il quale l’orso non può essere né catturato, né abbattuto. Per il direttore dell’Ufficio caccia e pesca, l’unica possibilità concessa dalla normativa, sarebbe quella di riuscire a stordire l’animale e dotarlo nuovamente di radiocollare, in modo da poter monitorare i suoi spostamenti. Spagnolli è anche convinto che, attualmente, l’orso non costituisca alcun pericolo per l’uomo. Pronte alla battaglia, intanto, le varie associazione animaliste. L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente ha annunciato di aver presentato, nella persona del presidente Lorenzo Croce, un esposto alla procura di Bolzano. Nell’esposto si chiede alla procura di fare luce sui fatti accaduti nelle scorse ore nella zona del passo Oclini: «L'orso si sarebbe diretto verso una roulotte dove stavano due pastori, ma sarebbe stato allontanato dai forestali che avrebbero sparato alcuni colpi di fucile in aria», aggiunge Aidaa, che chiede alla procura di verificare le esatte dinamiche dell'accaduto. «Nessuno tocchi l’orso, denunceremo chiunque gli faccia del male. – tuonano gli attivisti dell'Ente nazionale protezione animali in una nota – La politica non vuole fare prevenzione ma solo difendere le poltrone sulla pelle degli animali. Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano, ma anche presidente del Trentino Alto Adige – continuano – , spieghi a tutti gli italiani in cosa consista il fantomatico “serio pericolo preventivo”, una nuova categoria del rischio, fantasiosamente creata inventata per M49».













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