Il Papa: «Mayr-Nusser è un esempio»

Il Pontefice annuncia all’Angelus la beatificazione. Il Duomo si riempie di giovani per la deposizione delle reliquie


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Il nome di Josef Mayr-Nusser è risuonato ieri in piazza San Pietro a Roma. Papa Francesco ha annunciato dopo l’Angelus la beatificazione del martire sudtirolese e lo ha fissato come modello.

E ieri pomeriggio, dopo il rito di beatificazione di sabato, una nuova grande messa di ringraziamento in Duomo con 1200 persone, per la sepoltura delle reliquie di Mayr-Nusser.

Il Papa aveva «parlato» anche sabato in Duomo, quando il cardinale Angelo Amato ha letto la lettera apostolica attraverso cui Francesco ha concesso la beatificazione. Ieri l’annuncio in piazza dopo la recita dell’Angelus. Papa Francesco ha ricordato che «a Bolzano è stato proclamato beato Josef Mayr-Nusser, padre di famiglia ed esponente dell'Azione cattolica, morto martire perché si rifiutò di aderire al nazismo per fedeltà al Vangelo». Ha aggiunto il Papa: «Per la sua grande levatura morale e spirituale egli costituisce un modello per i fedeli laici, specialmente per i papà, che oggi ricordiamo con grande affetto, anche se la festa liturgica di san Giuseppe quest'anno sarà celebrata domani perché oggi è domenica».

A Bolzano Josef Mayr-Nusser inizia la sua nuova vita con i giovani. Dopo la beatificazione, ieri era la giornata del ringraziamento e della deposizione dello scrigno con le reliquie nella tomba allestita in Duomo dall’artista Eduard Habicher. La cattedrale si è riempita di 1200 persone, molti dei quali giovani, tanti fedeli (nell’assenza della politica) e nel primo banco la famiglia di Mayr-Nusser, il figlio Albert e i cugini, che vedono finalmente onorato il coraggio del sudtirolese dei Piani, che arruolato nelle Ss rifiutò di giurare fedeltà a Hitler per motivi religiosi e morì il 24 febbraio 1945 in un treno diretto a Dachau.

I giovani dell’Azione cattolica e degli Scout sono stati i protagonisti della messa, celebrata dal vescovo Ivo Muser. Il decano del Duomo don Bernhard Holzer e il parroco don Mario Gretter hanno coinvolto i ragazzi, offrendo a Mayr-Nusser una messa speciale. Le letture del Vangelo di ieri sono state animate e interpretate dai ragazzi, per parlare di responsabilità e accoglienza dei profughi, con il coro degli studenti del Vinzentinum. Accanto allo scrigno con le reliquie, è stato esposto il registro della parrocchia del 1910. Alla data 29 dicembre, c’è il nome di Josef Mayr-Nusser, battezzato due giorni dopo la nascita. Il momento più solenne è stata la processione delle reliquie lungo il Duomo, fino all’altare di San Floriano, con il crocifisso in legno che un amico intagliò per il matrimonio di Josef Mayr-Nusser con Hildegard Straub. Lo scrigno è stato deposto insieme al rosario che il beato tenne con sé fino alla fine e al suo messale.

Il vescovo Muser chiude i due giorni di celebrazioni con un appello alla convivenza, nel nome dello «scomodo» beato, che ogni anno verrà festeggiato il 3 ottobre. «Mayr-Nusser ci aiuti a mettere in risalto ciò che ci unisce, non ciò che divide», ha detto Muser, «Anche la convivenza fa parte del carisma della nostra terra. Non è una sfida, è una ricchezza. Che il beato ci aiuti a una cultura del dialogo e della convivenza tra i gruppi storici di questa terra e con coloro che bussano e hanno bisogno».

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