Il Papavero: «Va potenziata l’assistenza a più di 3mila malati» 

Zussa: «I nostri politici non sono riusciti a trovare i fondi per rafforzare il servizio di Cure palliative Serve un intervento consistente sul territorio per assistere a domicilio i pazienti e le loro famiglie»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Generalmente preferiamo lavorare piuttosto che polemizzare, esserci piuttosto che criticare, accompagnare e sostenere piuttosto che lamentarci ma, considerato l’interesse attorno alle palliative e incoraggiati dal sostegno di molte persone pensiamo sia giusto dire la nostra».

Mara Zussa - presidente dell’associazione di volontariato “Il Papavero” - nata 10 anni fa per sostenere le Cure palliative - in una lettera dà una scossa all’Alto Adige: «Quattro medici palliativisti per tutto il Comprensorio di Bolzano sono insufficienti. Per non parlare degli altri Comprensori dove questa figura è pressoché inesistente. I nostri politici che hanno saputo dimostrare grande sensibilità e alto senso di civiltà deliberando la costruzione di una struttura per le palliative pediatriche non sono riusciti a trovare i fondi o la sensibilità per potenziare l’assistenza ad oltre 3000 adulti. I fogli con le 25.000 firme raccolte nel 2011 dalla nostra associazione a sostegno della legge 38 che definisce le palliative “diritto dei cittadini” sono forse finiti nel “tritadocumenti” di qualche ufficio provinciale». Solo qualche mese fa l’associazione aveva detto - a proposito - che «nei milioni stanziati dalla Provincia è dato spazio anche al bellissimo progetto di Cure palliative pediatriche che sarà realizzato a Tesimo ... forse è un peccato che non si sia mai trovata altrettanta disponibilità per una struttura analoga per adulti a Bolzano». Trento - invece - già da un anno ha inaugurato la nuova Casa Hospice di Madonna Bianca, ribattezzata "Cima verde", per la vista sulla cima del Bondone. «Abbiamo la fortuna - continua Zussa - di avere un team d’eccellenza, preparato, efficiente e con una carica di umanità non consueta. Un responsabile sul quale sarebbe inutile spendere altre parole per riconoscere meriti e competenze». Il riferimento è a Massimo Bernardo responsabile dell’hospice al Padiglione W del San Maurizio. «Quello che ci sorprende (ma non troppo) è invece la superficialità con cui vengono affrontati sia dalla politica, sia dall’Asl i bisogni di chi soffre a causa di malattie inguaribili. Il numero di queste persone continua ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle patologie croniche. Il nostro hospice deve soddisfare le richieste del Comprensorio sanitario di Bolzano. Undici posti letto sono ritenuti idonei ma quello che serve è un intervento più consistente sul territorio per poter assistere a domicilio i malati e le loro famiglie. Per raggiungere questo scopo manca un organico medico ed infermieristico adeguato rispetto alle necessità attuali e future». La stessa Caritas negli ultimi giorni ha detto che «accanto ai reparti palliativi di Bolzano e Merano, dovrebbe essere realizzato un centro di degenza specifico per le Cure palliative». È una delle richieste che l’associazione fa - con un lungo documento - alla politica in vista delle elezioni del 21 ottobre.













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