la polemica

Il popolo di internet si schiera con i cigni e contro i botti

BRESSANONE. I cigni reali che sono quasi il simbolo del Palazzo Vescovile e dell'annesso giardino, stanno commuovendo tutta Italia. In quanto, anche domani notte, lo spettacolo pirotecnico con cui la...



BRESSANONE. I cigni reali che sono quasi il simbolo del Palazzo Vescovile e dell'annesso giardino, stanno commuovendo tutta Italia. In quanto, anche domani notte, lo spettacolo pirotecnico con cui la città saluterà il nuovo anno si svolgerà sopra la loro testa. Il tema è stato preso a cuore dal popolo di internet e la storia dei due cigni è finita su Geopress, il sito più gettonato per i temi dedicati agli animali.

La coppia vive a trenta metri da dove vengono esplosi i tradizionali botti di Capodanno. Una “tortura acustica”, secondo Franz Pattis del movimento “Iniziativa per una Bressanone vivibile”, che è arrivato a coinvolgere, in difesa dei cigni, ben sette associazioni ambientaliste e animaliste.Adesso la nuova iniziativa, ovvero l’invio di mail alle autorità locali: sindaco, assessori e politici provinciali, Commissariato locale di polizia e Agenzia provinciale per l’ambiente.

«Iniziativa per una Bressanone vivibile si batte ormai da più di un anno per un divieto generale di accensione di tutti i prodotti pirotecnici - spiega Pattis -. Le autorità locali, però, sembra siano diventate esse stesse sorde agli appelli per vietare i botti a distanza ravvicinata dai cigni. E intanto, a fine novembre, è stata approvata in consiglio provinciale la nuova legge sull’inquinamento acustico. A mio avviso si tratta di un ammorbidimento della regolamentazione dei fuochi d’artificio e nulla più».

Dunque la speranza di “Iniziativa per una Bressanone vivibile” è quella di riuscire a ottenere nelle prossime ore un’ordinanza sindacale che vieti i botti.

«Quello dei cigni - aggiunge Pattis - è l’esempio più evidente. Il problema però vale per tutti gli animali sia selvatici che domestici. La nostra città dovrebbe fare da modello, ma così non è. Proprio la nostra bella e brava Bressanone che ha avviato la campagna anti-botti in passato ed è stata anche la prima che lo scorso anno non ha più stanziato fondi pubblici per lo spettacolo pirotecnico e, soprattutto, vuole presentarsi come città ecologica modello. Però poi in concreto si fa poco o nulla».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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