Imbianchino con la passione per l’alpinismo
Il sindaco di Selva: «Berni era un ragazzo d’oro, d’estate pittore e d’inverno maestro di sci»
SELVA GARDENA. Un paese sgomento, nella tarda serata di ieri, quando ha cominciato a correre di bocca in bocca la notizia della tragedia avvenuta sull’Agner. «Berni, così lo chiamavamo a Selva, era un ragazzo d’oro, con la testa sulle spalle». A parlare è il sindaco di Selva Gardena, Rolando Demetz. «Un grande sportivo. Aveva iniziato ad arrampicare qualche anno fa, e aveva dei sogni come tutti quelli che scalano, anche di salire montagne ben più alte». Berni e Aaron andavano spesso in montagna assieme, chiarisce ancora il sindaco. Pare si stessero costruendo un curriculum per poter aspirare al corso di guida alpina. «Da quello che sappiamo al momento attuale, Aaron si trova nel reparto intensivo dell’ospedale di Treviso. Si è rotto una gamba, ma ci sono anche altri traumi. Bisognerà vedere. Tutto il paese gli augura di uscirne al più presto e senza ripercussioni. Siamo vicini alla famiglia, tutto il paese lo è, come siamo vicini, dovremo stare vicini al papà e alla mamma di Berni. Avranno bisogno di tutto il calore umano che la nostra comunità potrà dare loro». Un bravissimo ragazzo Berni, rimarca il sindaco Demetz, «lavorava con suo padre, sia nella stagione estiva sia in quella invernale. Il papà Ivan ha una ditta di cartongessi e pitture, brave persone, famiglia nota. Entrambi, padre e figlio, maestri di sci; in inverno lavoravano assieme, come molti gardenesi, sulle piste. Insegnavano per la scuola di Selva». Berni, maestro da 8 anni, era un esperto di freeride. Ieri sera ancora la notizia in paese non si era diffusa, «ma pian pianino si spargerà e come accade sempre in questi casi, in cui se ne va un ragazzo così giovane, in queste circostanze tragiche, si diffonderà un grande sgomento. Ci stringeremo attorno alla famiglia, per aiutarli a portare questa croce della scomparsa di Berni. Lo ripeto, un bravissimo ragazzo, serio, aveva solo questa grande passione per la montagna, che questa volta non gli è stata amica».