Immersione, a 14 anni con il patentino B

Dodici alunni che hanno concluso la terza media hanno superato l’esame. Passarella: «Ma alle superiori si deve fare di più»


di Alan Conti


BOLZANO. Alzi la mano chi, nel 2007, poteva ipotizzare che una dozzina di ragazzi di 14 anni potesse uscire da un percorso di studi con in mano il patentino B? Nemmeno ad avere lo sguardo lungo di un gabbiano si poteva avere la certezza che un progetto di scuola bilingue potesse andare così concretamente oltre il recinto di sperimentazione e immersione che si era costruito fin lì. Eppure i risultati presentati ieri dagli studenti delle classi 3E e 3F in uscita dalla scuola media Foscolo cantano come i voti sulla carta. Si tratta, in buona parte, di alunni che hanno cominciato la sperimentazione già alla primaria Manzoni (proprio nel 2007) e che arrivano, dunque, al termine di un percorso fatto di tedesco in lingua e veicolare.

«Nell’analizzare i dati - spiega la dirigente dell’Istituto Comprensivo Bolzano VI Mirca Passarella - si realizza un’utopia che abbiamo raggiunto grazie al lavoro condiviso con docenti competenti e coraggiosi. Uscire con un certificato linguistico B2 è un bel traguardo». Sono in 12, dunque, ad averlo centrato, ma potevano anche essere di più. «Noi proponiamo di affrontare l’esame del Goethe Institut, ma non obblighiamo le famiglie a farlo. In 13 hanno deciso di tentare e solo una è stata respinta pur superando tre quarti di prova. Sono certa che se avesse provato un numero maggiore avremo diverse altre certificazioni, ma ci sarà tempo per loro». A patto che questa sperimentazione scolastica trovi un suo naturale proseguimento alle superiori perchè, al momento, fermandosi alle medie rischia di restare un’anatra zoppa. «I numeri di chi esce dal nostro percorso di otto anni cominciano ad essere consistenti. Di questi ragazzi 8 si iscriveranno al classico linguistico, 6 al classico tradizionale, 12 allo scientifico, 4 allo scientifico del Galilei e 4 al Pascoli. Più, e vale pena sottolinearlo perchè è la prima volta, 3 allo scientifico tedesco e altri 3 in scuole tedesche di Vipiteno e Ortisei. Le famiglie ci chiedono si poter continuare sulla linea dell’insegnamento veicolare: le superiori dovranno dare loro delle risposte che spero arrivino».

L’istituto comprensivo, intanto, ha vissuto negli anni una svolta che ormai è complessiva e non solo legata alle sperimentazioni. «Alle primarie tutti hanno almeno 8 ore di tedesco tra lingua e Clil e alle medie come minimo 9. Il supporto della referente scientifica Stefania Cavagnoli è stato determinante. Non dimentichiamo mai, comunque, che assieme alle lingue vanno insegnate anche le culture».

Molti, però, guardano con un certo sospetto i numeri che paiono arrivare da bambini che già sono cresciuti in un contesto familiare bilingue. «Anche qui ci pensano i numeri a chiarire al situazione - conclude Passarella - perchè solo cinque di tutti questi ragazzi avevano una situazione di plurilinguismo a casa. Non solo, alcuni di loro sono arrivati in prima media da altre primarie: un segnale che tutti i rami funzionano». Lo dicono le certificazioni: perchè fermarli in prima superiore?

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