In auto con 67 chili di hashish, arrestato 

La Polizia ha fermato la Fiat a Campo di Trens, tanto imbottita di droga che il milanese alla guida era in stato confusionale


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Chi troppo vuole, nulla stringe. Antico proverbio che anche i trafficanti di stupefacenti dovrebbero prendere in debita considerazione per evitare che accada ciò che è accaduto mercoledì scorso, poco dopo il valico, nell’area di servizio Trens Ovest, sulla corsia sud dell’Autobrennero. Lì, infatti, attorno alle 21 e 40, gli agenti di una pattuglia della Polizia Stradale di Vipiteno hanno deciso di fermare e controllare una Fiat Idea. E subito hanno capito che qualcosa non andava perché l’uomo al volante dell’utilitaria, oltre a mostrare chiari segni di nervosismo, sembrava “strano”.

Per questo, dopo le prime verifiche e qualche parole, è stato invitato a seguire la pattuglia fino al Commissariato di Bressanone. Le sorprese sono arrivate subito, fin dal momento in cui gli agenti, a cui nel frattempo affiancati i colleghi della Squadra Mobile di Bolzano, hanno aperto la portiera dell’auto e sono stati letteralmente investiti da una folata di intenso e inconfondibile “profumo”: quello dell’hashish. A quel punto, è partita la perquisizione e nel giro di pochi minuti, dalla vettura, sono usciti tanti pani di stupefacente. Ma davvero tanti: in tutto 67 chilogrammi di hashish, in parte dal vano predisposto per ospitare la ruota di scorta, nel bagagliaio posteriore, e in parte da un altro spazio abilmente ricavato sotto i sedili anteriori. Su alcune confezioni era stato impresso il simbolo della mela morsicata, simile (ma invertito) a quello della Apple. Superfluo dire che il colosso di Cupertino non c’entra nulla.

Dal canto suo, vistosi scoperto, il quarantatreenne milanese alla guida - R.S. le inizali -, ha subito ammesso le proprie responsabilità, informando gli investigatori di avere precedenti per droga. Ma non era vero. Vero, invece, era che l’abitacolo della vettura era saturo degli effluvi dello stupefacente e l’uomo, ora in carcere, appariva visibilmente alterato e in stato confusionale. Tanto da rappresentare addirittura un pericolo per il traffico. È parso subito evidente che i trafficanti avevano esagerato a caricare la vettura, spinti forse dalla necessità di far fronte a una richiesta che, soprattutto in prossimità delle festività, è sempre maggiore e ingolositi dai lauti guadagni. È probabile che la vettura, modificata artigianalmente per questo tipo di trasporto, fosse già stata usata per altri trasporti, ma stavolta

A illustrare l’operazione e il clamoroso ritrovamento, ieri in questura, c’erano il comandante della Polizia Stradale di Bolzano, Giancarlo Conte, il comandante della Sottosezione della stradale di Vipiteno, Peter Mock, dirigente della Squadra Mobile di Bolzano, Giuseppe Tricarico e l'ispettore capo dell'Antidroga, Pasquale Borsci. Agli investigatori, il corriere arrestato ha riferito di arrivare dalla Germania e di essere diretto il Lombardia, da dove poi l’hashish sarebbe probabilmente stato poi distribuito in tutto il nord-est. Tra i panetti di stupefacente sequestrato, ce ne sono una decina che appaiono più “morbidi” e malleabili: si tratta di un tipo di hashish con una quantità di resina superiore e, quindi, con una maggiore quantità di principi attivi rispetto a quello più “secco”. Una volta sul mercato, i 67 chili intercettati - arrivati in Europa dal Marocco - avrebbero fruttato poco meno di un milione di euro.

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