In forte aumento i casi di violenza sulle donne 

Il vicequestore: «Lavoriamo su violenze sessuali, prostituzione, maltrattamenti  in famiglia e atti persecutori». Nel 2018 in Alto Adige sono state uccise 4 donne


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Maglietta rossa per dire basta alle botte e basta al retropensiero che in fondo se una le prende è perchè se l’è voluta.

Il 25 novembre parte alle 10.30 davanti al Museion la settima edizione della corsa cittadina per dire stop alla violenza sulle donne. Che in Alto Adige purtroppo cresce. Giuseppe Tricarico - vicequestore - alla conferenza stampa di presentazione dell'evento che si è tenuta in Municipio - promosso dal Comune insieme a Rete servizi antiviolenza, Uisp, Gruppo Sportivo Polizia di Stato e Fondazione Museion - ha detto che il lavoro della Polizia è aumentato enormemente per fronteggiare violenze sessuali, prostituzione, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Dobbiamo infatti ricordare che nel 2018 in Alto Adige sono state uccise 4 donne: il 20 aprile è stata trovata senza vita nel suo appartamento di Bressanone Monika Gruber, 57 anni, a finire in manette il marito. Il 17 luglio, a Brunico, ha perso la vita Nicoleta Caciula, operaia romena di 46 anni. A distanza di un mese, il nipote viene fermato con l’accusa di omicidio volontario. ll 14 agosto a Santa Cristina il marito uccide, con 19 coltellate, Rita Pissarotti mentre è in vacanza in Val Gardena. Il 24 settembre Alexandra Riffeser, madre di due bambine, viene uccisa nel maso di famiglia a Merano. Anche in questo caso ad essere fermato è il marito.

Gabriella Kustatscher, presidente dell’associazione Gea in prima linea nelle battaglie a favore delle donne - dice che la corsa è occasione per una riflessione collettiva su un fenomeno dalle dimensioni allarmanti: in 10 anni in Italia ci sono stati 1209 femminicidi, che significa che ogni tre giorni viene uccisa una donna. E la cosa ancora più atroce è che l’assassino, nell’80% dei casi, è il marito, il compagno, il fidanzato che non accettano la fine di una storia. «L’uomo non ci sta alla fine della relazione, al suo ridimensionamento, all’interesse della vittima per un altro uomo o semplicemente al suo desiderio di libertà». «Purtroppo - commenta il sindaco Renzo Caramaschi con gli assessori Sandro Repetto e Marialaura Lorenzini - i maschi scontano un grave difetto atavico... ma dobbiamo svegliarci perchè ci siamo evoluti!».

Un’iniziativa - questa della corsa - dedicata a tutte coloro che vivono o hanno vissuto situazioni di violenza, in particolare domestica e ai loro figli, una corsa dedicata alla collettività, a tutte le persone che devono ascoltare e capire se un'amica, una parente, una collega si trova in relazioni violente. Messaggio sostenuto dai testimonial di quest'anno, i giocatori dell'Hockey Club Bolzano Foxes.

La corsa sul Talvera.

Le sei edizioni passate hanno registrato un’alta partecipazione con una media di 1.100 iscritti paganti. I percorsi sono cambiati e questa volta correrranno solo sulle passeggiate del Talvera, stop dunque al percorso tra le vie del centro anche perchè il 22 novembre viene inaugurato il Mercatino e la città si troverà a fronteggiare un alto afflusso di turisti. Si tratta anche quest’anno di una corsa non competitiva cronometrata su un percorso di circa 5 km rivolta agli sportivi e una camminata aperta a tutti, famiglie, anziani, diversamente abili, su un percorso più breve di 3 km. Anche la location rimane la stessa, davanti al Museion. La partenza come già detto è fissata domenica 25 novembre alle 10.30 davanti al Museion (lato Talvera). La partecipazione alla corsa o alla camminata è soggetta ad una quota d'iscrizione preventiva che è di 4 euro per gli adulti e di 3 per gli under 14 (a tutti sarà donata la famosa t-shirt rossa). Ricordate che 1 euro di ogni iscrizione sarà devoluto alle con figli piccoli ospiti nelle case gestite dalla Gea.

Per iscriversi www.uisp.it/ bolzano o il giorno della gara dalle 8.30. Tricarico ha ricordato come la corsa sia dedicata all’ispettore di Polizia Mario Morgavi, morto in servizio e ricordato come professionista attivo e sensibile nell’opera di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.

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