In parete a 81 anni per montare il presepe sul Virgolo

Lino Marasca: «È il mio regalo alla città, un’emozione» Dieci anni di lavoro per una Natività davvero speciale


di Alan Conti


BOLZANO. “Il regno dei ragni cucirebbe la pelle”cantava Fabrizio De Andrè nella bellissima Se ti tagliassero a pezzetti. Il sovrano del regno dei ragni, a Bolzano, è Lino Marasca di 81 anni e da undici prende le corde e scala la parete del Virgolo per “cucire la pelle” di un presepe di 25 metri che brilla alla luce del sole a 40 metri di altezza. Si vede da Oltrisarco, Aslago e da buona parte della città. «Questa falesia - ci spiega Marasca - si chiama proprio regno dei ragni e viene utilizzata da moltissimi scalatori durante l’anno. Per Natale mi fa piacere fare questo regalo alla città e portare qui il mio presepe. Lo fisso con le corde, cammino e mi arrampico sino ai 60 metri. Da lì calo le figure per 20 metri e le sistemo al centro. Ci metto dieci giorni a realizzarlo e altri dieci, poi, a smantellarlo».

Il presepe è tutto costruito da lui, artigianalmente, durante l’anno. «Le figure hanno un’anima di legno ricoperta di polistirolo e carta stagnola. Quella da cucina. «Esatto. Deve brillare al sole perché in alcuni orari i raggi battono proprio sulla parete e riflettono le figure. È uno spettacolo per tutti». Di solito avviene nel primo pomeriggio. «Sì, quello è il momento di massima visibilità. Sono in tanti nel quartiere ad apprezzarlo. Io, poi, ogni anno cerco di portare una novità». All’inizio furono solo gli elementi base: Maria, Giuseppe e il bambinello. Poi arrivarono le pecorelle, la capanna e la stella cometa. E quest’anno? «Ho realizzato la palma. È quasi di tre metri ed è stato un bel lavoro. Così, però, è ancora più completo». Gli altri undici mesi dell’anno le figure finiscono in garage. «Sì, le tengo io. Non è semplice stivarle, ma non me ne separo» ride Lino.

Tutto questo Marasca fa a 81 anni con una vitalità invidiabile. «La montagna è sempre stata la mia passione e io non posso farne a meno. Io voglio andare avanti così fino a 90 anni perché non posso stare fermo. È un’emozione salire lassù e sono sempre attento. La roccia è porfido e richiede sempre la massima cautela anche se non si tratta di un’arrampicata particolarmente complessa». È anche un modo per tenersi in contatto con il mondo dei giovani. «Ce ne sono tanti che arrivano qui per imparare ad arrampicare sempre meglio. Nel mio piccolo io posso dare qualche consiglio anche se oggi la tecnica è cambiata. Io preferico martello e chiodi agli spit, ma in questo modo rimango anche io costantemente aggiornato sulle novità. Alla mia età è importante confrontarsi con continuità».

Entusiasmo e creatività, insomma, non mancano nemmeno in questo Natale. «Sto già riflettendo sul prossimo anno. Non mi fermo mai e sono sempre pronto a salire con la corda nel mio regno dei ragni sul Virgolo».

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