SOLIDARIETA'

In via Carducci 40 posti per i senzatetto

L’iniziativa fa capo all’imprenditore Heiner Oberrauch che mette a disposizione gratis l’edificio di via Carducci: fino a marzo ospiterà una quarantina di persone



BOLZANO. A Bolzano sono almeno un centinaio di senzatetto vivono per strada. Heiner Oberrauch, 61 anni, presidente del gruppo Oberalp/Salewa Sport, imprenditore noto per la sua grande attenzione al sociale, ha pensato che non si potesse far finta di niente e ha deciso di scendere in campo direttamente, senza attendere l’intervento delle istituzioni. Innanzitutto tornando ad aprire e a mettere a disposizione a titolo gratuito l’edificio al civico 19 di via Carducci. Uno spazio invernale per 40 uomini e donne senza fissa dimora.

I locali apriranno il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, su tre piani: uno è riservato alle donne senza fissa dimora e alle famiglie, uno agli italiani e ai comunitari senza fissa dimora e uno ai migranti e rifugiati.

Paul Tschigg, Federica Franchi, Caroline von Hohenbühel, Barbara Bertagnolli, Josef Andreas Haspinger e Heiner Oberrauch, per l'appunto, fanno parte del team ristretto che preparerà la struttura affinchè possa essere occupata. Si cercano inoltre urgentemente volontari per i servizi notturni.

La Croce Rossa metterà a disposizione 25 letti e materassi. I senza fissa dimora troveranno un letto, potranno recarsi nella casa tra le ore 20 e le ore 22 e alle ore 8 del mattino dovranno lasciare la struttura, che resterà aperta fino a marzo 2020. I posti sono riservati alle persone inserite in una lista d'attesa e chi pernotterà nella casa dovrà sottoscrivere delle regole di comportamento; pertanto. Le persone potranno anche custodire i loro oggetti personali ed effettueranno i lavori di riordino dei locali utilizzati. In Alto Adige i senza fissa dimora hanno accesso ad alcune strutture specializzate. Dieci si trovano a Bolzano ma non bastano: un centinaio di persone al momento sono costrette a passare la notte al freddo. Sono registrati nelle liste d'attesa e dormono nei boschi intorno a Bolzano, sotto i ponti e sulle panchine. Il freddo impedisce loro di dormire. Il numero di casi non segnalati è molto più alto perché tanti si vergognano di ammettere il loro stato di abbandono. 













Altre notizie

Attualità