Incidente a ponte Resia a Bolzano, la moto andava a 90 all'ora
Le assicurazioni, intanto, trovano un accordo per risarcire la ragazza ferita
BOLZANO. Si delinea un concorso di colpa abbastanza rilevante da parte della vittima nella ricostruzione dell’incidente mortale avvenuto il 21 settembre dello scorso anno a ponte Resia. Gli accertamenti cinematici hanno permesso di stabilire con certezza che Mirsian Nergjoni (il motociclista di 22 anni che perse la vita sul colpo) pochi attimi prima dello schianto contro il muso della betoniera ha raggiunto una velocità di 91 chilometri orari, a fronte di un limite di velocità di 40.
E’ un dato tecnico che si sta rivelando determinante nella valutazione delle responsabilità colpose. La prossima udienza penale, che potrebbe chiudere il procedimento a carico del camionista Gheorghe Tofanel, è fissata per l’inizio di novembre. Il tentativo della difesa è quello di giungere all’udienza senza più parti civili costituite. Proprio a questo scopo sono al lavoro da alcune settimane gli uffici legali delle due compagnie di assicurazione in ballo cioè quella della moto e quella della betoniera con riferimento ai risarcimenti in sede civile da riconoscere a favore della ragazza rimasta gravemente ferita. Si tratta della fidanzata della vittima che viaggiava sul sellino posteriore della moto. Nei suoi confronti è responsabile l’assicurazione del motociclista che poi potrà rivalersi sull’assicurazione dell’autista della betoniera (che invase parzialmente la corsia opposta di marcia in attesa di svoltare a sinistra). Come si ricorderà la ragazza rimase a lungo in pericolo di vita. Si salvò riportando però lesioni permanenti.
Le due assicurazioni hanno cercato un’intesa proprio per definire il risarcimento da liquidare alla giovane donna ottenendo così il suo ritiro dal processo. L’intesa tra periti è stata raggiunta nei giorni scorsi con una ripartizione del concorso di colpo in 70 per cento a carico del camionista e 30 per cento a carico del motociclista. Si tratta ovviamente di un’intesa che potrebbe avere il suo peso anche in sede penale qualora in novembre si dovesse arrivare ad una definizione della posizione del camionista ovviamente indagato per omicidio colposo. L'autista Gheorghe Tofanel sta affrontando il procedimento con l'assistenza legale dell'avvocato Alberto Valenti deciso a dare battaglia. Che vi sia una certa responsabilità dell'imputato sembrerebbe un fatto ormai accertato posto che l'autista della betoniera è anche stato multato dalla polizia municipale per violazione del codice della strada a seguito di invasione della corsia di marcia opposta. L’avvocato però è convinto che, oltre alla velocità eccessiva ormai accertata, la moto abbia anche avuto un’ andatura imprevedibile. A tal proposito la difesa porterà in aula una dettagliata consulenza dell'ingegner Nicola Dinon.