Investono un cervo e pagano il conto per tornare a casa

Disavventura a Varna per una famiglia con figlia disabile. Il mezzo attrezzato in panne, hanno noleggiato l’ambulanza



VARNA. Brutta avventura per una famiglia di Gargazzone che l’altra notte s’è presa un terribile spavento e ha accumulato una serie di disagi e arrabbiature, con il rischio ora di dover pagare pure il conto. Tutto comincia dopo una lunghissima giornata passata all’ospedale di Bressanone. Papà, mamma e figlia disabile di 21 anni sul loro furgone Renault Traffic - attrezzato per il trasporto di persone in carrozzella - sono saliti al nosocomio della città vescovile per una serie di controlli medici. La giornata è stata lunga e pesante, ma finalmente è arrivato anche il momento di tornarsene a casa.

Il guidatore ha seguito le indicazioni per raggiungere l’autostrada: il casello di Chiusa in questi giorni non funziona, quindi è stato necessario fare qualche chilometro verso nord per raggiungere la barriera di Varna. Ma lungo la statale è arrivata la prima sorpresa. Era mezzanotte e di colpo sulla carreggiata è piombato un cervo. Un bell’esemplare femmina di 2 o 3 anni e di circa sessanta chili, balzato sull’asfalto dal vicino bosco. Il guidatore se l’è trovato davanti proprio dopo una semicurva, più o meno all’altezza della strada che porta al laghetto per la pesca sportiva. Evitare l’impatto è stato impossibile: l’animale è stato centrato dallo spigolo del mezzo ed è poi finito sul parabrezza provocando notevoli danni.

Uno spavento terribile per la famiglia, ma per fortuna nessuno è rimasto ferito tra gli occupanti del Renault. Inevitabile l’intervento dei carabinieri, per i rilievi. A quel punto però si è presentato un altro problema per gli sfortunati viaggiatori: con il furgone bloccato era necessario arrivare a casa, ma soprattutto era indispensabile un mezzo attrezzato per la figlia.

Qualcuno ha suggerito di fermarsi a Varna fino al giorno dopo quando il furgone sarebbe stato pronto a ripartire, ma l’ipotesi non è stata nemmeno presa in considerazione. E nemmeno quella di mettersi a cercare qualcuno tra gli amici e i conoscenti: il problema era sempre quello di trovare un mezzo adibito al trasporto disabili. L’unica salvezza è stata vista nella Croce bianca, presente per verificare che non vi fossero stati feriti nello scontro.

L’ambulanza, ovviamente, è attrezzata anche per accogliere disabili e carrozzine, ma il servizio trasporto non è contemplato tra le mansioni dell’assistenza sugli incidenti. È un servizio in più. «Ci hanno già preannunciato - dice la mamma amereggiata - che ci arriverà una fattura di 200 euro per il servizio di trasporto. Come mai non sono previsti interventi in questi casi di emergenza?».













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