«Jamel, ti scongiuro riportami i bambini» 

L’appello di Rosa Mezzina, la mamma di Yassine e Yasmine 


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Sulle pareti tante foto, gli scarabocchi con i pennarelli e le impronte colorate delle manine. A terra, in un angolo, una 500 rosso fiammante con un piccolo volante nero. Sui mobili giocattoli di ogni tipo, scatole piene di Lego e prodotti per l’infanzia. Insomma, a casa di Rosa Mezzina, in via Penegal, tutto parla di Yassine e Yasmine, i due bimbi di 4 e 2 anni di cui da domenica non si hanno più notizie perché portati via dal loro papà, il trentatreenne tunisino Jamel Methenni. E domenica la vita di Rosa s’è fermata. Da allora, quella ragazza minuta dai capelli neri fa la spola tra casa e la caserma dei carabinieri, per parlare, per cercare notizie e per fornire nuovi particolari. E attende. Attende una telefonata che le ridoni finalmente la gioia di vivere. «Rivoglio i miei bambini - ripete - Scongiuro Jamel di riportarmeli. i lui non mi interessa, non voglio vederlo». Accanto a lei, ci sono mamma Marina e il fratello Giuseppe, subito salito da Milano per starle vicino.

Rosa ha gli occhi gonfi e parla con un fil di voce. Lunedì s’è sentita male e ha dovuto essere portata al pronto soccorso: ora prende dei farmaci per cercare artificialmente quella tranquillità che il cuore e la mente le negano. La troviamo seduta nel soggiorno, lo stesso soggiorno in cui domenica c’era Jamel con i suoi bambini.

«Aveva pianificato tutto - rivela Rosa - perché il taxista che l’ha portato da qui al suo furgone ha riferito d’aver notato un seggiolino sul Fiat Ducato bianco (targato CE 800 WV, ndr). Lì, su quel mezzo usato per il lavoro, un seggiolino non c’era mai stato». Secondo Rosa, insomma, Jamel s’era preparato alla fuga anche se, come è la stessa ragazza a spiegare, fino all’ultimo momento non si sapeva se sarebbe stato con i bambini, domenica mattina. «Nei giorni precedenti - spiega la giovane - avevamo battibeccato al telefono e si era deciso che Yassine e Yasmine sarebbero rimasti con mia madre mentre ero al lavoro. Invece, proprio la sera prima, è stata mia madre a risolvere la situazione e lui ha accettato di venire qui, con i suoi figli».

Forse, quindi, Jamel aveva preparato tutto, ma nemmeno lui sapeva quando avrebbe messo in atto il suo piano di fuga. E domenica mattina, l’occasione gli si è presentata su un piatto d’argento. Ma il trentatreenne tunisino non aveva fatto i conti con la mamma di Rosa, Marina Zuin, rivelatasi assai previdente. «Quando i rapporti tra mia figlia e Jamel hanno incominciato a guastarsi – spiega – le ho chiesto di dare a me i passaporti dei bambini. Un gesto dettato dalla prudenza». Cosa che Rosa ha fatto, togliendoli dal portadocumenti che la famigliola portava con sé quando scendeva in Tunisia. Ma tutto questo, Jamel non poteva saperlo e quando ha deciso di scappare con i bimbi, ha preso il portadocumenti dalla camera e se n’è andato, senza controllarne il contenuto, certo convinto diaver preso i passaporti dei piccoli. Questo particolare renderebbe difficile, se non impossibile, un tentativo di espatrio. Magari verso la Tunisia. Ma certo non basta a placare l’angoscia di una madre, a fugare i pensieri terribili che le stanno torturando da tre giorni. Un inferno che la stupidità di qualcuno rende, se possibile, ancora più straziante. «In queste ore - rivela Rosa - ho ricevuto messaggi di stima, affetto e vicinanza. Molte persone mi hanno contattato per darmi sostegno e offrire la loro disponibilità nell’aiutarmi per qualsiasi cosa io mi trovi ad aver bisogno. Ma purtroppo non sono mancati i messaggi offensivi e razzisti. Cose irripetibili nei miei confronti e nei confronti del mio ex marito. Non credevo ai miei occhi, ma comunque ho fatto avere ai carabinieri questi terrificanti messaggi. Mi hanno detto che il materiale verrà acquisito dalla Polizia Postale e gli autori di queste offese saranno rintracciati».

Intanto, le ricerche di Jamel, Yassine e Yasmine proseguono senza sosta in tutta Italia e ogni segnalazione - numerose fino ad ora - viene verificata con attenzione. Ieri mattina, ad esempio, una donna afferma d’aver visto il trentatreenne con una bimba a Mel, nel Bellunese. Le successive ricerche, però, non hanno dato alcun esito. Chi avesse notizie contatti senza esitazione la centrale operativa dei carabinieri di Bolzano allo 0471/337662.

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